Durante la prima assemblea dell’anno, oggi 30 ottobre, è stata organizzata dalla scuola e dai rappresentanti una conferenza per spiegare agli studenti le dinamiche del conflitto tra Israele e Palestina. Tale meeting è stato tenuto dall’ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, il quale si occupa dello studio delle relazioni geopolitiche ed economiche del sistema internazionale. Abbiamo ascoltato diversi esperti, tra cui Ugo Tramballi e Chiara Lovotti, che ci hanno illustrato uno scenario di estrema complessità; le vicende, presenti e antecedenti, del conflitto sono riportate al seguente link:
Nella seconda parte dell’assemblea gli studenti del biennio, a coppie di classi, hanno realizzato cartelloni, mentre il triennio si è occupato della stesura di alcuni testi di riflessione. I rappresentanti di tutte le classi, ritrovatisi all’ingresso della scuola, hanno poi posizionato varie candele portate dagli alunni per formare il simbolo della pace, ricordando, in un minuto di silenzio fatto in loro onore, le migliaia di morti in Israele e Palestina in questa guerra e negli ultimi anni.
Dopo aver approfondito l’argomento e appreso un pò meglio le ragioni delle due fazioni, abbiamo cercato di capire chi fosse dalla parte del torto: ma ci siamo fatte l’idea che in questa guerra non esista un giusto o uno sbagliato, esiste solo la morte dei civili. Hamas non avrebbe dovuto causare stragi con migliaia di morti e feriti, e allo stesso tempo Israele non avrebbe dovuto rispondere alla violenza e segregare i Palestinesi nella striscia di Gaza. I due gruppi hanno creato talmente tanti danni umanitari che nessuno può più avere ragione; possono solo cercare di rimediare ai loro sbagli cercando di scendere a compromessi, ormai fattibili solo con l’intervento diplomatico di paesi esterni che favorirebbero il dialogo tra le due fazioni.
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”, Albert Einstein.
Chiara Boschi e Veronica Panziroli 2E
Foto di Serena Cavazzini 2E