La malattia dei famosi

Il 28 settembre Fedez è stato ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli con un’emorragia interna causata da due ulcere anastomotiche: dopo diversi giorni d’ospedale ieri è stato dimesso. Quando ho sentito parlare per la prima volta della notizia mi è sorta spontanea una domanda: ma quante altre persone sofferenti ci saranno come lui in questo momento?

Ai giorni d’oggi, purtroppo, si parla sempre meno delle malattie e di tutti coloro che ne sono colpiti: secondo uno studio del 2020 di AIRC, la Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, 1 persona su 5 svilupperà un tumore nel corso della sua vita. In un modo o nell’altro saremo tutti toccati dalle malattie, se non saremo noi ad avere un tumore potrebbe essere un amico o un parente: ma allora perché parliamo solo dei malati più famosi?

I malati famosi, solitamente, si dividono in tre gruppi: coloro che cercano di nascondere la malattia, o di non mostrarla eccessivamente, quelli sentono il bisogno di condividerla sui social e coloro che sfruttano al massimo il loro momento di debolezza per aiutare gli altri. Il principale esempio di quest’ultimo gruppo è Siniša Mihajlović, famoso calciatore e ex allenatore del Bologna: nel 2019 si è ammalato di leucemia mieloide acuta e ha sponsorizzato le iniziative di AIL di Bologna, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, che ha uno spazio di ricerca presso  il Policlinico S. Orsola, dove ha avuto il trapianto di midollo osseo. Siniša in un’intervista ha detto: “Durante la malattia ho conosciuto tanti che l’avevano avuta prima di me. Io ho capito di aver sofferto meno di altri grazie alla ricerca. Per questo dico che è fondamentale sostenerla, perché può salvare una vita”. Alla fine Mihajlović non ce l’ha fatta, ma è riuscito a portare alla luce la sofferenza di tante altre persone che lottano per il loro futuro.

Non dovrebbe far notizia un singolo paziente, solo perché è famoso, ma tutti quegli uomini e quelle donne che aspettano una cura definitiva per poter uscire dall’ospedale e tornare alla loro vita.

Chiara Boschi 2E

Foto presa dal sito AIL Bologna

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