Passando attraverso il cortile, nel fresco del mattino, già illuminato dal sole, salgono distintamente dall’asfalto alcuni odori che con la scuola non hanno nulla a che fare.
L’odore predominante è quello dell’alcol. La zaffata arriva potentissima al naso e urta: cosa ci fa questo odore nel cortile di una scuola? Poi arriva l’altro odore, quello che dalle nostre parti viene chiamato frescume. La causa sono le numerose uova rotte al suolo, o talvolta addosso agli studenti, nel lancio che viene fatto per “festeggiare”. E’ tutto cibo sprecato, ovviamente. Oltre alle uova, si lancia anche la farina.
E mentre mi reco a scuola per gli esami orali dei miei alunni, mi chiedo se sia questa l’educazione civica. E’ questo che intendiamo con “cittadini consapevoli”? E da questa domanda me ne vengono molte altre: che senso ha presentare alla commissione d’esame il proprio percorso di educazione civica, manifestare lo sconcerto per le guerre, la fame, le ingiustizie e festeggiare due minuti dopo lanciando cibo?
Chi pulirà questo lerciume?
E’ davvero così importante rompere le bottiglie di vetro nel cortile? Chi raccoglierà i vetri?
E’ veramente così grande il desiderio di spargere sul cortile schiume difficilmente ripulibili? Non se ne può fare a meno? Non si può trovare un modo di festeggiare che sia anche rispettoso nei confronti del personale scolastico? O delle famiglie che giungeranno a scuola per iscrivere i propri figli, o dei compagni che partecipano ai corsi di recupero?
Questi alunni, le loro famiglie, i loro amici, sporcheranno nello stesso modo quando andranno a cena a festeggiare? Nel proprio cortile di casa? Nel proprio soggiorno? Al ristorante?
Nel nostro paese, la scuola è pagata con i soldi delle tasse dei suoi cittadini. Il liceo Bertolucci ha compiuto e continua a compiere una strada verso l’innovazione, la consapevolezza, la cittadinanza attiva, la responsabilità personale e lo fa con uno sforzo anche economico, ma soprattutto di passione e professionalità. Perciò questi comportamenti mi offendono. Mi sconcertano. Mi stupiscono molto.
Chiedo ai ragazzi che hanno festeggiato e alle loro famiglie ed amici che erano lì con loro: chi pulirà dove voi avete sporcato?
E chiedo ai ragazzi, solo a loro: perché quel vino non lo mettete nei bicchieri, a casa vostra, e non lo bevete? Quelle uova e quella farina, perché non li usate per una torta, a casa vostra, e ve li mangiate? E se proprio non avete sete o fame, perché non li donate a chi ha sete e fame?
Prof.ssa Monica Silvia con
Saponaro Maria
Buffagni Elisa
Ferrari Giovanna
Scardova Simona
Pezzani Paola
Fornari Mara
Paparo Alessandra
Paladini Nadia
Martini Annalisa
Bianchi Gloria
Tosetti Valentina
De Ioanna Lucia
Scimò Egle
Tacconi Alessia
Desantis Lucia
Vatiero Gemma
Bonoldi Elvira
Delfi Daniela
Azzoni Giovanna
Frullanti Bettina
Zennoni Monica
Mastrodonato Alessandra
Colella Carmelina
Azzini Paola
Campanini Roberta
Bellodi Alice
Alletto Francesca
Guerra Lucrezia
Melley Stefania
Macrì Monica
Corsaro Gabriella
Iemmola Maria Chiara
Borelli Maria
Superchi Francesca
Beneventi Paola
Taffuri Virginia
Maggi Cristina
Bortolan Laura
Pagan Emanuela
Pelosi Francesca
Paone Daniela