“La parte peggiore del conservare i ricordi non è il dolore”: il primo libro della saga di fantascienza The Giver parla della storia di Jonas, ambientata in un futuro distopico in cui la società è controllata e pacifica a causa di una totale assenza di emozioni e di ricordi nelle persone. Inoltre, ogni persona, ha un ruolo fondamentale all’interno della comunità.
Jonas è un ragazzo proveniente da una famiglia composta da La Madre e Il Padre e dalla sorella minore Lily. Durante la “Cerimonia dei Dodici” (il dodicesimo compleanno), ogni ragazzo scopre il suo lavoro per il resto della vita e, in particolare, al protagonista viene assegnato quello del “Portatore dei ricordi”. Il ruolo è uno dei più importanti di tutto l’intero sistema, essendo uno degli Anziani, e il suo compito è quello di dover ricordare gli eventi e le sensazioni del passato ed è una delle poche persone che hanno il permesso di mentire. Durante il periodo scolastico, Jonas, incontra i suoi due migliori amici Asher e Fiona, ma soprattutto incontra “Il Donatore”, una mente giovane ma dall’aspetto anziano causato dalla tanta fatica che ha dovuto subire per tenere vivi i ricordi. Per tutta la vita l’anziano è stato addestrato nel portare e trasmettere tutti i ricordi ai suoi successori.
Ho apprezzato moltissimo il libro e lo consiglio a tutti: ho apprezzato soprattutto la descrizione degli incontri tra Jonas e Il Donatore in cui avvenivano gli scambi dei ricordi.
«La parte peggiore del conservare i ricordi non è il dolore. È la solitudine. I ricordi vanno condivisi.»
Ronchini Samuel, 2E
Lowry, The Giver