“Ci hai mai provato?”. Ecco la domanda che mi viene fatta più spesso: dalle mie compagne di pallavolo, dagli adulti. Il fumo, negli ultimi tempi, è riuscito a infiltrarsi tra le menti dei ragazzi fino a creare una forte dipendenza già in giovanissima età, come nel caso di molti ragazzini che hanno iniziato a fumare alle scuole medie.
Per esperienza personale, posso dire che ormai il fumo circonda la quotidianità in ogni luogo. La mattina, quando prendo l’autobus per andare a scuola, gruppi di ragazzi trascorrono il viaggio nei posti in fondo intenti a creare grandi nuvole di fumo. Nessuno dice mai nulla, anche se sui mezzi pubblici è vietato fumare e potrebbero farsi il tragitto a piedi, se proprio non riescono a trattenersi! Ogni volta torno a casa con l’odore di fumo che ha impregnato i vestiti e mia madre puntualmente mi chiede: “Ma hai fumato?”
Questo è solo uno degli scenari in cui mi capita di vedere ragazzini fumare ma potrei descriverne altri mille. Forse, il più scioccante è quello a cui ho assistito lo scorso anno: nel mio vecchio istituto c’era un ragazzo pluri-bocciato che ogni mattina girava in compagnia degli amici, sempre con una sigaretta in bocca; tutti parlavano di lui: il famoso ragazzo di seconda media che fuma prima di entrare a scuola. Così fra i ragazzi sorgeva spontanea la domanda “Non hai mai pensato di farti un tiro?” come se la cosa potesse renderti più popolare. I professori, venuti a conoscenza delle sue cattive abitudini, hanno cercato in svariati modi di farlo smettere, ma inutilmente. Il fumo deve averlo attanagliato e ancora oggi lo vedo per strada a fumare con gli amici.
Io non so che sensazione si provi a fumare e non sono interessata a saperlo, ma vorrei conoscere il motivo che ti porta ad accendere una sigaretta. Noia? Desiderio di trasgressione? E’ proprio grazie al fumo che ci si sente soddisfatti e appagati? So solamente che i gesti che compiamo oggi, un giorno, potrebbero ritorcersi contro di noi: a danno della nostra salute, della salute dei nostri figli e del nostro pianeta.
Spero che i ragazzi delle prossime generazioni, alla domanda: “Ci hai mai provato?”, possano rispondere con fierezza: “No e non voglio provarci”.
Chiara Boschi 1E
Foto di Niccolò Napolitano