Alberi e scuole

È il 4 febbraio e stai camminando per il cortile come ogni mattina.
Guardi sempre per terra, ma oggi manca qualcosa, forse un’ombra, il rumore delle foglie o forse semplicemente la “presenza”; alzi lo sguardo e lo vedi, anzi, NON lo vedi. E ti rendi conto che ti ha fatto compagnia per tanti anni senza che tu te ne accorgessi: l’albero a lato del distaccamento.
Perché da un giorno all’altro è sparito?
Martedì 15 Febbraio grazie alla collaborazione dell’Ing. Paola Cassinelli, responsabile tecnico dell’Ufficio Edilizia scolastica della Provincia,  abbiamo avuto la possibilità di andare a fondo alla questione.
Il primo punto che abbiamo affrontato è stato quello riguardante l’edificazione dei sostegni esterni alla scuola per la riqualificazione sismica: essendo che il distaccamento Giordani-Bertolucci (Lotto A) necessitava di un rinforzo contro gli eventi sismici, la prima opzione era di agire internamente alla scuola, ma per risultare meno invasivi possibili e permettere agli studenti di continuare la frequentazione delle lezioni in presenza, si è optato per la costruzione di un esoscheletro esterno. 
Purtroppo questa opzione ha comportato l’abbattimento di quattro alberi, di cui due malati e quindi non ri-piantumabili.
Ovviamente la Provincia ha tenuto a sottolineare come non ci sia indifferenza riguardo il tema delle aree verdi, infatti l’anno scorso sono state piantate 85 piante tra l’Itis e la ferrovia. 
Il motivo per cui le piante sono state abbattute non è altro che quello di costruire sostegni per mettere al sicuro un edificio.

Ma perché nei pressi delle scuole ci sono poche aree verdi? E come aggiungerne? 
Le scuole di Parma, come ben sappiamo, sono per la maggior parte vecchie e radicate nel centro storico e non nel verde, perché purtroppo non nascono con lo scopo di avere spazi verdi, a differenza delle scuole primarie. 
“Aggiungere” delle zone verdi è una cosa talmente utopica che possiamo definirla anche impossibile, perché quest’azione vorrebbe dire dover demolire gli edifici, i palazzi, che sono nei pressi delle scuole; d’altra parte la costruzione di nuovi edifici è data dalla richiesta di aule a causa dall’aumento delle iscrizioni alla scuola superiore.

Non ci sono solo note negative però: la dott.ssa Cassinelli ci ricorda che la provincia sta concludendo le ultime verifiche riguardanti il concorso per il Progetto Blu Parma per rendere gli spazi più verdi, come fosse un campus universitario, convertendo il parcheggio che si trova nel cortile tra Itis e Bertolucci in uno spazio fruibile con panchine e alberi. 
E noi in questo progetto confidiamo davvero tanto: nella nostra scuola ideale le aule sono circondate dal verde. È stato verificato che l’essere circondati da uno spazio verde stimola gli studenti e alza il buon umore di tutto il personale scolastico; dunque è molto importante sia dal punto di vista salutare che psicologico. Inoltre il vantaggio di avere una scuola “immersa” in un’area verde è quello di poter coronare il sogno di numerosi presidi e dell’ufficio stesso della Provincia: la scuola come luogo di aggregazione controllato e sicuro, un luogo aperto anche al pomeriggio dove gli studenti hanno l’occasione di incontrarsi per studiare e fare attività insieme per poter crescere dal punto di vista culturale e relazionale.


E poichè non ci sono spazi disponibili all’interno della città per permettere la concretizzazione di questo sogno, la soluzione sarebbe quella di costruire fuori città, all’interno delle cerchie delle tangenziali, ma sarebbero molto scomode da raggiungere.
Perciò anche in un futuro lontano sarà molto difficile vedere anche solo una delle nostre scuole in stile college americano, circondata da prati, alberi e zone per praticare attività alternative al di fuori dell’ambito scolastico.
Al momento non si hanno soluzioni, né a breve né a lungo termine; forse l’unica vera soluzione sarebbe stata quella di cercare di anticipare la costruzione di questi edifici, progettandoli in maniera tale da non dover compromettere la presenza di un’area verde nei pressi delle scuole senza doversi trovare in questa situazione, dalla quale è impossibile tornare indietro.

Gabriele Capuano 5B

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