Marta ha 16 anni, studia all’Istituto Tirant Lo Blanc, vive nei pressi di Elche, nel sud della Spagna; trascorrerà due mesi a Parma e vivrà insieme ad una studentessa del Bertolucci, anch’essa di nome Marta, che ad Aprile ricambierà la visita e andrà in Spagna. Abbiamo trascorso circa un’ora a conversare, per cercare di capire meglio le motivazioni e le emozioni dietro ad uno scambio culturale in tempi difficili come questi.
Abbiamo scoperto che le città italiane sono più verdi e organizzate in modo diverso rispetto a quelle spagnole, dove la scuola finisce un anno prima, e che la musica spagnola non è composta solo da flamenco e reggaeton!
Ci siamo chiesti anche per quale motivo si decida di partecipare a uno scambio interculturale: per entrambe c’era la voglia di vivere un’esperienza, di scoprire realtà, posti e persone nuove e di mettersi alla prova. Abbiamo trovato sorprendente che entrambe avessero gli stessi intenti nonostante partissero da situazioni molto diverse: la Martha spagnola ci ha detto di non essere mai uscita dal suo Paese, mentre la Marta italiana ci ha raccontato addirittura di aver già vissuto in passato la stessa esperienza negli Stati Uniti, e di essersi trovata talmente bene da volerlo rifare. Un’altra domanda che abbiamo posto riguardava la comunicazione nel quotidiano: nonostante l’inglese continui ad essere necessario, era chiara l’intenzione di imparare a capire almeno un po’ l’altra lingua, sia per comodità che per interesse personale.
Da questa chiacchierata è risultata evidente una cosa già risaputa: in tempi così difficili, per un adolescente vivere l’esperienza di uno scambio culturale è un’occasione davvero ghiotta per conoscere il mondo reale e soprattutto per crescere. E chi l’occasione l’ha colta, come queste due ragazze, ha fatto un passo importante verso il futuro.
Niccolò Napolitano 5B
In foto le docenti Magda Jover e Alice Bellodi