Ma questa sono io? – Giornata mondiale della bellezza

 

Nella foto c’è una ragazza bellissima, con meno chili dei miei, alta un po’ più di me, le curve nei posti giusti, neanche un brufolo, un bel sorriso senza denti storti e un nasino a punta.  La ragazza nella foto mi somiglia, ma io peso di più, l’altezza dipende dall’inquadratura, le curve dal vestito sistemato con degli spillini. I brufoli invece li fa sparire l’app del momento.

Lo sanno tutti che prima di pubblicare una foto si devono sistemare artificialmente le luci per accentuare o nascondere, che prima di scattare una serie di foto in costume è meglio non mangiare che poi lo stomaco si gonfia e ti viene la pancia, che in certe pose studiate e copiate da altri sembri più slanciato, che un sorriso falso migliora qualunque foto.

E se non fosse così? E se non fosse necessario far credere al mondo di avere le misure da passerella di Victoria Secret perché l’importante è piacere a se stesse e non a chi guarda la tua storia senza nemmeno conoscerti? E se non dovessimo coprirci le occhiaie che segnano le nostre facce stanche di dover essere come ci vogliono? E se ognuno cercasse anche pregi nelle foto degli altri oltre che i rotolini e le smagliature per aumentare la propria autostima, probabilmente bassa visto il bisogno di giudicare? Forse così non avremmo bisogno di un trend che ci ripeta “daily reminder that social media is fake” mentre ragazze coraggiose si mostrano per come sono, orgogliose di ogni imperfezione. Perché alla fine chi lo stabilisce cos’è davvero perfetto?

Se ci pensiamo, anche quest’idea di perfezione deriva dalla nostra volontà di paragonarci a modelli irraggiungibili generati da quello che i social propongono e che seguono le caratteristiche specifiche di un periodo storico ed economico. A volte per stare meglio con se stessi basta fermarsi e chiedersi se tutti i post che abbiamo appena visto e le persone che seguiamo ci abbiano intrattenuti e aiutati o se piuttosto ci abbiano ricordato che non arriveremo mai ad avere gli addominali di quella ginnasta, gli occhi di quell’influencer, lo spazio tra le cosce di quella modella taglia 34.

Gli addominali evidenti dovresti averli dopo aver messo anima e corpo in quello spettacolo che preparavi da settimane e non dopo un digiuno di giorni, gli occhi dovrebbero essere pieni di gioia e non di invidia verso quelli di un’altra e le cosce starebbero più comode se comprassi la taglia con cui ti senti a tuo agio e non quella in cui hai deciso di dover entrare.

Non vuol dire che ci si debba mostrare al peggio sui social, ma soltanto che non sarà un filtro a risolvere le nostre insicurezze. 

È vero, la ragazza nella foto è bellissima, ma non sono sono più io.

Cleo Cantù 4F

Può interessarti...