TikTok e la riscoperta del post-punk revival

Ogni giorno capita di imbattersi in almeno un tiktok. Persino chi ha cercato in tutti i modi di sfuggire a questa applicazione è stato travolto: Instagram infatti ha ben pensato di introdurre “Reels”, una funzione analoga per fronteggiare la temibile ascesa del suo rivale.

Nell’ideare questo colosso (in continua crescita) Zhang Yiming ha dimostrato grande lungimiranza, consentendo agli utenti di interagire

con un servizio completamente nuovo che consiste nel doppiare sketch comici o musicali. Il successo di questa piattaforma però è dovuto all’insieme di elementi con cui si realizzano questi brevi video; non si parla solo di effetti – volti ovviamente a valorizzare l’apparenza – ma anche e soprattutto di musica, che viene impiegata come sottofondo. Eppure molti dei brani utilizzati, in qualità di “frammenti di tiktok divenuti virali”, hanno assunto un ruolo da protagonisti, riuscendo a scalare le classifiche, persino quelle di Spotify, e ritornando di moda; è il caso di “Little Dark Age” dei MGMT oppure di “Судно” (Sudno) dei Molchat Doma. Entrambe provengono dal mondo del post-punk revival, soggetto a una vera e propria rivalutazione grazie al peso dell’applicazione.

Nato con i “The Strokes”, questo genere etichetta tutte le band che, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, hanno preso ispirazione da

sonorità e attitudini tipiche del post-punk degli anni ’70-’80. Dopo aver raggiunto il proprio apice nel 2005, ha subito una ricaduta, dovuta anche a una lenta omologazione con alcune forme mainstream. Ma è proprio questo che ha permesso il mescolarsi di elementi attuali e di radici di altri tempi.

“Судно” per esempio unisce la tradizione strumentale e sonora anni ‘80 a un’atmosfera cupa e ricca di tensione, frutto del contesto in cui i Molchat Doma vivono: il clima di protesta in Bielorussia. Con “Little Dark Age” invece i MGMT riprendono totalmente non solo i suoni ma anche l’estetica di quel periodo, fornendo però un’armonia orecchiabile, associabile a quella di una vera e propria hit.

Tiktok ancora una volta ci mostra un altro volto della nostra generazione, che, pur essendo spesso criticata, dimostra di saper prendere spunto dal passato per mettere le basi per il proprio presente e il proprio futuro, manifestando quest’aria di “rinnovamento” con i mezzi a disposizione con cui hanno più dimestichezza, i social network.

Letizia Bruno 3D

 

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