I’m a foodie, 1 dicembre 2020
Avevo già in tasca i biglietti. Io sono notoriamente un’ansiosa e pianifico le vacanze con un anno di anticipo. Volo British Airways, andata da Bologna e ritorno su Milano Linate. Perfetto.
Finalmente sarei riuscita a vedere lo spettacolo dei fuochi artificiali sul Tamigi. Uno spettacolo unico, desiderato da tempo, che neanche la Hard Brexit avrebbe potuto impedirmi.
Poi, il concerto di Natale a St. Martin in the Fields e la messa dai benedettini di Ealing, le luci di St. Christopher’s Place, un paio di cene etniche, una visita agli amici volontari di Fulham Palace, il pellegrinaggio annuale presso la tomba di Ugo Foscolo a Chiswick, un afternoon tea da Whittard a Covent Garden, il consueto omaggio da stalker alla casa di David Gandy e la parte culturale, la mostra di Artemisia Gentileschi alla National Gallery. Questo il mio programma ideale, arricchito da qualche momento di shopping festaiolo.
Non sarà possibile fare niente di tutto ciò. Non è grave. Londra resta sempre di là dalla Manica, gravi sono le sofferenze che la pandemia ha inflitto e sta ancora infliggendo a molti di noi. Tutto il resto, come ripeto spesso ai miei studenti, proprio tutto, è risolvibile. E forse è anche bello aspettare ancora per rendere davvero speciale un momento così tanto atteso. Vittima di una assolutamente pericolosa sindrome da sabato del villaggio che, però, in questo periodo mi pare da rivalutare.
Allora, piano B. A contingency plan. Ho comprato dei libri di cucina. British, very British. Nigella Lawson, Bake Off UK, Jamie Oliver. Con l’intenzione di sperimentare qualche ricetta che sopperisse alla perdita, consapevole della quantità di zuccheri e di grassi animali che ciò avrebbe comportato.
In uno dei miei viaggi londinesi sono stata a cena sia da Gordon Ramsay, nel ristorante di Grosvenor Square, sia da Jamie Oliver, nel ristorante di cucina mediterranea a Portobello. Ora sono entrambi chiusi. Effetto di una sovraesposizione che aveva portato questi due chef ad aprire moltissimi, forse troppi, locali. In verità non sono stata particolarmente rapita da nessuno dei due menù, ma devo ammettere che Jamie Oliver fa molto Natale e che mi è simpatico.
Ho provato quindi una sua ricetta natalizia. Calorie a parte, è assolutamente da provare. Un tripudio di sapori: panettone o pandoro a pezzettoni, cioccolato fondente, marmellata d’arancia, una crema alla vaniglia con panna liquida per unire il tutto, zucchero di canna per caramellare la superficie e il fondo. Dopo una fetta, meglio se tiepida e accompagnata da una pallina di gelato, non vi mancheranno le forze per affrontare qualunque difficoltà e vi sentirete in pace con il mondo, consapevoli delle priorità che the global humbling, come Zadie Smith ha chiamato questa pandemia, dovrebbe averci insegnato. Il cervello, si sa, ha bisogno di zuccheri.
Per essere ancora più chiara nella spiegazione e per offrirvi un po’ di leggerezza, vi riporto anche il link in cui Jamie stesso mostra l’esecuzione della ricetta. https://www.dailymotion.com/video/x3jfok8
Enjoy your panettone!
Lucetta Dodi
Panettone pudding
Ingredienti
125 g burro
4 cucchiai di zucchero di canna
750 g di panettone o pandoro
1 bacca di vaniglia
300 ml latte intero
300 ml panna liquida
5 uova
100 g zucchero semolato
60 g cioccolato fondente al 70 per cento
60 g marmellata d’arance amare
Preparazione
Imburrate una teglia da forno di 28 cm, spargete sul fondo e sui bordi 2 cucchiai di zucchero di canna, meglio se di granatura diversa, più e meno raffinato, per avere una caramellatura più intensa.
Tagliate 1 cm sia della base che della cima del panettone in modo che vi rimanga il corpo centrale. Dal corpo centrale ricavate delle fette tagliandone la parte esterna, con le quali fodererete i bordi della teglia, mentre metterete sul fondo di essa la base del panettone già tagliata in precedenza (eliminate le parti più scure). La teglia risulterà così come un involucro rivestito da panettone. Premete bene lungo i bordi il panettone ed evitate che ci siano buchi. A questo punto preparate la crema. Fate scaldare il latte insieme alla panna e il burro aggiungendo anche i semi della bacca e la bacca medesima, lasciate bollire qualche minuto. In una terrina sbattete le uova con lo zucchero semolato e poi aggiungete la mistura di latte e panna sempre mescolando. Togliete la bacca di vaniglia e versate un terzo del liquido nella teglia. Spezzettate il rimanente panettone, cima compresa, nella terrina in modo che assorba il liquido rimanente e lasciate riposare per qualche minuto. Mettete a cucchiaiate questo composto nella teglia, alternandolo con pezzi di cioccolato e cucchiai di marmellata. Cospargete la superficie con i rimanenti 2 cucchiai di zucchero di canna e mettete in forno a 180 gradi per 25 minuti, finché la superficie è dorata.