31 OTTOBRE 2020: UNO SCENARIO PARADOSSALE

Probabilmente questo scenario potrebbe risultare quasi paradossale, potrebbe sembrare una domenica mattina deserta dinanzi al nostro liceo.

Sbagliato: la foto è stata scattata nella mattina di sabato 31 ottobre 2020, proprio prima delle otto.

Come ogni mattina, o quasi, mi stavo dirigendo verso la mia aula per iniziare un nuovo giorno a scuola, fortunatamente in presenza. Il paesaggio che mi si è posto davanti è stato però piuttosto suggestivo: il vuoto.

Sarebbe stato impossibile per me vedere la mia scuola deserta nell’ora di punta, dopo cinque anni, tutti i giorni alla stessa ora. Nessun via vai di ragazzi con il pesante dizionario di latino in mano, nessuno con la sacca da ginnastica o con qualche strumento musicale con sé per fare un’attività extrascolastica, nessun motorino che sfreccia pronto a salutare in corsa il proprio gruppo di amici. Nulla. Ed io, pietrificata, a fotografare questa immagine impensabile fino ad oggi.

Forse questa assenza deve farci riflettere, perché la scuola, la nostra seconda “casa” in cui passiamo almeno trenta ore settimanali, ha chiuso solo fisicamente le porte di tante aule. Dinanzi ad uno scenario tanto reale quanto desolante, tanti monitor accesi nelle case si stavano accendendo per fare lezione online. Solo poco più di duecento ragazzi varcavano la soglia dell’istituto.

Se la nostra seconda casa si svuota, dobbiamo guardarci di più attorno, comprendere la situazione globale, e cercare di assumere comportamenti responsabili anche al di fuori di quest’ultima.

Facciamolo tutti, e facciamolo presto. È sempre bello immergersi nella confusione mattutina che ha il sapore di ansia per la verifica alla prima ora, di gioia per il pranzo fuori con gli amici, di bisogno del caffè perché ci si è svegliati troppo presto.

Mi manca tutto questo, e non vedo l’ora che questo vuoto torni solo di domenica mattina, quando siamo tutti comodamente sotto le lenzuola. E il lunedì avrà un nuovo gusto con sé.

 

Serena Citriniti 5A

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