Con l’inizio del 2020 il presidente degli USA, Donald Trump, ha dichiarato guerra all’Iran ordinando la morte di un importante generale siriano, cosa a cui la Siria ha subito risposto con un contrattacco. Non appena la notizia si è diffusa il mondo intero si è allarmato, tutti hanno iniziato a parlarne ed è diventato argomento di tendenza.
A partire da Instagram, Twitter, Facebook e TikTok la notizia da seria, quale dovrebbe essere, è diventata fonte di ironia e ilarità. Tra meme, freddure e video comici i giovani hanno scherzato in modo esagerato sull’ipotesi di una guerra e su ciò che ne deriverebbe. Ecco un esempio:
USA: *dichiara guerra all’Iran*
Iran: *dichiara guerra agli USA*
Germania: *dichiara guerra alla Francia*
Tutti: *Germania: che cosa fai?*
Germania: *Scusate, è l’abitudine*.
Si scherza anche sul movimento femminista che normalmente promuove e sostiene la parità dei sessi ma, nel caso in cui la guerra scoppiasse, non avrebbe problemi a rinunciare a tali diritti, evitando così che le donne si debbano arruolare come gli uomini.
Troviamo agghiacciante il fatto che, non appena si venga a conoscenza che il nostro pianeta è soggetto ad una possibile guerra, contemporaneamente ad altre disgrazie, quali gli incendi sul territorio Australiano e in generale il cambiamento climatico, il primo pensiero sia quello di fare Instagram Stories o un Tweet prendendosi gioco di qualcosa che ci riguarda.
Alleggerire vicende così pesanti, senza però comprenderne l’importanza, è molto grave ma probabilmente per i giovani risulta più semplice; sicuramente ironizzare su Trump o sul fatto che le donne si limiteranno a cucinare e lavare per evitare di “sporcarsi le mani” non ci porterà da nessuna parte.
Silvia Cadonici e Maria Volta