Adolescenti e cellulari: un amore intenso e pieno di insidie

La relazione tra gli adolescenti ed il loro cellulare può essere considerato un amore, ma come in tutti i rapporti prima o poi della rosa si mostrano anche le spine e questo comporta dei danni sia fisici sia mentali per le nuove generazioni, in particolare per i giovanissimi.

 

e232127a-7736-46e5-8bc3-21ab13ab72cfParlare di divieti in un mondo dove il 78% degli adolescenti tra gli 11 e i 13 anni hanno almeno un profilo approvato dai genitori è ridicolo, perché se questi sono i primi a non rispettare le proibizioni, non possono meravigliarsi che nemmeno i figli lo facciano! 

Infatti, divieti o no, i giovani d’oggi utilizzano il cellulare di continuo ed hanno con esso un rapporto tanto speciale quanto malato, e questa “dipendenza” è di certo favorita dall’utilizzo dei social media. Questi ultimi sono come calamite per i ragazzi che sentono l’insopprimibile necessità di collegarsi alla rete internet ogni volta che vedono la comparsa di una notifica. Con l’arrivo di questi suoni il nostro cervello attiva la produzione di dopamina, una sostanza legata sia al piacere sia al bisogno, in questo caso, di essere aggiornati con un click dei nuovi messaggi di Whatsapp, del numero di likes raggiunto nell’ultimo post di Instagram, dei nuovi episodi della serie tv più seguita su Netflix, e chi più ne ha più ne metta.

 

Inoltre questi ragazzi si sentono tutelati ed invincibili con un telefono in mano, infatti la maggior parte di loro si dimentica che ciò che sta oltre la fotocamera è reale e ciò che è al di là dello schermo è finzione, e non il contrario. 

Purtroppo il 4% degli adolescenti dai 14 ai 19 anni e il 5% dagli 11 ai 13 anni ha nella galleria del proprio cellulare almeno una foto o un video di un coetaneo che viene picchiato o torturato, e ovviamente chi registra la scena non interviene ma documenta per rendere la notizia virale e magari ridere anche del compagno. In questo caso l’autore del filmato, che non fa nulla per aiutare l’amico in difficoltà, diventa un complice, altrettanto colpevole come chi compie l’atto o chi commenta il video divertito e questo, ovviamente, un bambino non può capirlo: c’è bisogno del controllo dei genitori.

 

7cd44235-1e6a-432c-9046-411606487dacTornando invece a parlare di dipendenze, una delle patologie più diffuse delle nuove generazioni è la nomofobia: no mobile fobia, ovvero la paura di rimanere senza telefono, a causa della batteria scarica o dell’assenza di connessione internet. L’80% degli adolescenti soffre di questa fobia e il 50% sperimenta uno stato di ansia al solo pensiero. Nei giovanissimi il problema è più contenuto ma comunque allarmante: il 60% ha paura di rimanere senza smartphone e il 32% si allarma solo all’idea. 

In conclusione, il cellulare è sicuramente uno strumento che ci facilita la vita, ma non per questo dobbiamo farne un uso sbagliato o troppo prolungato, specialmente se non si raggiunge l’età in cui l’uso del telefono e dei social media è consentito.

Alessia Naso

Può interessarti...