“E’ sempre un’emozione essere qui” afferma il presidente e fondatore Mario Furlan, in arte ‘Stone’, dei volontari di strada riconosciuti con il nome di City Angels, in occasione del raduno di Rimini 2019.
Nati nel settembre 1994 dalla vocazione di un più che semplice giornalista milanese, compiono con fierezza 25 anni di dedizione, motivazione e costanza nella loro attività edificata sul volontariato. “Ero stufo di limitarmi a scrivere di ciò che accadeva intorno a me, ho deciso di agire” ha affermato Stone, e da questo suo proposito è germogliata una comitiva di fratellanza, accoglienza, rispetto ed equilibrio tra testa e cuore che vuole portare solidarietà e sicurezza nell’animo degli Italiani.
Sono ormai molteplici le città dotate di sede e attrezzatura proprie e altrettante quelle in contatto con i responsabili dell’associazione, pronte a far decollare l’attività nel loro territorio
Gli angeli della città superano complessivamente la quota di 500 partecipanti nel solo territorio italiano, ma è scorretto pensare che quegli stessi 500 siano stati gli unici ad aver provato a prender parte alla comitiva; difatti per poter diventare angelo a tutti gli effetti occorre compiere un percorso di formazione e successivamente passare una selezione sostenuta da un gruppo di esaminatori scelti. A Parma sono 36 gli angeli che si aggirano per la città in aiuto di chi accetta il sostegno da loro offerto, lavorando nascosti dalle ombre della notte. Giancarlo Ruberti, soprannominato Black, oltre ad essere vicepresidente dei City Angels Italia è anche coordinatore degli angeli Parmensi ed è scortato dal vice coordinatore Flash e dal responsabile operativo Dog.
Partecipare, seppur in disparte, a questo raduno mi ha aperto gli occhi su una realtà che non immaginavo, su uno di quegli aspetti non descritti dai libri scolastici: sapere con certezza dell’esistenza di un così esteso numero di cittadini che ogni sera, nonostante la stanchezza della giornata, decidano di attrezzarsi di divisa rossa e basco blu per andare in strada e offrire quanto più aiuto gli sia possibile dimostra la loro forza di volontà e il loro altruismo nei confronti di chi non ha la fortuna di possedere un tetto sotto cui ripararsi dalle calamità della vita.
Alberici Martina 2E