Presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Parma si è tenuto nei mesi scorsi un interessante seminario dal titolo: La relazione tra reddito e felicità: riflessioni a partire dal paradosso di Easterlin.
Il prof. Degli Antoni, docente del corso di Laurea in Scienze Politiche, ci ha spiegato che negli anni Settanta del secolo scorso l’economista americano Richard Easterlin si era chiesto quanto la felicità delle persone dipendesse dal reddito da loro percepito. A seguito di numerosi studi, egli notò che in effetti esisteva una correlazione fra questi due elementi: le nazioni più povere erano anche quelle con un livello di benessere più basso. E fin qui nulla di strano. Easterlin però notò che via via che il reddito cresceva il benessere percepito dapprima aumentava, poi non cambiava più e in certi casi arrivava addirittura a ridursi, seguendo una curva a U rovesciata.
Quali possono essere le spiegazioni di questo inaspettato fenomeno? Evidentemente il benessere non dipende solo dal livello di ricchezza ma anche da molti altri fattori come lo stato di salute, il contesto in cui si vive e le relazioni sociali. Ma c’è anche un altro fattore: se un aumento del denaro a disposizione mi permette di acquistare nuovi beni vivrò una sensazione di benessere che rischierà però di essere momentanea se dopo la soddisfazione iniziale non mi accontenterò e vorrò sempre di più. Forse allora ciò che conta davvero per la felicità non è l’accumulo di ricchezza economica ma la capacità di vivere serenamente con ciò che si guadagna, magari adottando anche uno stile di vita maggiormente sostenibile.
Nel caso comunque il concetto non fosse ben chiaro, Tommaso ci riassume il tutto con uno dei suoi scherzi poetici:
Abbiam sentito il Prof. Degli Antoni
che di Easterlin ci ha spiegato le riflessioni;
ci ha parlato di felicità
in una bell’aula dell’Università.
Guadagna la mamma, guadagna il papà
guadagna lo Stato e tutta la città.
Ma ecco che arriva un americano
che si occupa dei soldi e di come viviamo.
Egli ha studiato la felicità
in rapporto a quel che si guadagnerà
concludendo che la letizia non solo dipende
da quel che al mese si prende.
Dipende invece da molti fattori
il piacere di noi consumatori:
dal continente nel quale viviamo
o dallo stile di vita che abbracciamo.