Più leggero della piuma? Il cuore del prof. Lanzi davanti a Osiride

psicostasia

Libro dei morti, scena della pesatura del cuore,  papiro dello scriba Hunefer 1275 a.C. British Museum, Londra

 

Lo scorso 30 ottobre 2018 l’Archeoclub di San Secondo mi invitò per una conferenza sulla psicostasia nell’arte (daAnubi a san Michele). Tre giorni dopo, forse complice la ricorrenza del 2 novembre e il rito della visita ai cimiteri, ebbi un incubo notturno che desidero raccontare a scopo… terapeutico. Sognai d’esser morto e risvegliato nelle bianche vesti dello scriba Hunefer (a sinistra nell’immagine). Preso per mano da Anubi, corpo umano e testa di cane/sciacallo, eccomi nel Tribunale di Osiride (seduto in trono, a destra nel papiro, vicino alla sua bellissima moglie, Iside in persona).

Prima della pesatura del cuore, m’inginocchio (in alto, a sinistra) e pronuncio 42 discolpe di fronte ad altrettanti giudici che presiedono, uno ad uno, i 42 peccati più gravi della morale dell’antico Egitto. Per fortuna,anzi, per mia grande fortuna, una voce senza tempo (chissà, forse è l’eco di Maat, astratta dea dell’ordine cosmico edella Giustizia) annuncia che sono bastate 7 confessioni negative (in effetti i primi sette giudici, da sinistra, stringono l’ankh, la croce ansata egizia, simbolo di vita eterna). In realtà non mi è dato sapere quali sette discolpe sono state giudicate vere, così le elenco tutte quante, per il mio (e, se vorrete, vostro) futuro impegno etico.

1.Non ho fatto il male! 2.Non ho commesso violenza! 3.Non sono stato invidioso! 4.Non sono stato rapace! 5.Non ho ucciso alcun uomo a tradimento! 6.Non ho frodato le misure di grano! 7.Non ho frodato! 8.Non ho rubato gli appannaggi divini! 9.Non sono stato un mentitore! 10.Non ho rubato cibo! 11.Non ho fatto piangere nessuno! 12.Non ho commesso atti contro natura! 13.Non sono stato indolente! 14.Non sono stato collerico! 15.Non sono stato un trasgressore! 16.Non ho sgozzato i sacri animali! 17.Non ho commesso perfidie! 18.Non sono stato un ladro di terre! 19.Non sono stato una spia! 20.Non sono uno che ha parlato a vanvera! 21.Non mi sono adirato senza motivo! 22.Non ho commesso adulterio con una donna sposata! 23.Non ho commesso atti impuri! 24.Non ho causato terrori! 25.Non ho trasgredito! 26.Non ho tenuto discorsi infuocati! 27.Non sono stato sordo alle parole di Verità! 28.Non ho bestemmiato! 29.Non ho agito con violenza! 30.Non sono stato un violento! 31Non sono stato precipitoso di giudizio! 32.Non ho moltiplicato le parole dei miei discorsi! 33.Non ho commesso crimini, non ho compiuto il male! 34.Non ho bestemmiato il re! 35.Non ho offeso mio padre! 36.Non ho ostacolato il corso dell’acqua! 37. Non ho alzato la voce! 38.Non ho fatto maltrattare un servo dal suo padrone! 39.Non ho agito solo secondo i miei piani e le mie preferenze! 40.Non sono stato imperioso! 41Non sono stato uno dai progetti megalomani! 42.Non ho offeso Dio nel mio cuore nel volto variante delle cose.

Ancora in profonda meditazione/commozione davanti alle discolpe di cui ai numeri 1, 3, 11, 29, 36, 39, 42, mi avvicino al momento decisivo: Anubi sistema il mio cuore su un piatto della bilancia mentre sull’altro piatto viene posata la piuma di struzzo, simbolo di Maat. Una bestia immonda, la dea Ammit con testa di leone, corpo di coccodrillo e posteriore di ippopotamo, è in attesa, pronta a sbranarmi nel caso il mio cuore risulti più pesante della piuma di Maat. Che giubilo! Il responso è favorevole. Il mio cuore è leggero come la piuma! Così Ammit, antesignana del nostro (cristiano) modello iconografico medievale della bocca infernale, resta lì, a bocca asciutta, simbolo di un inferno solo potenziale (visto che in tutti i papiri finora ritrovati non è mai ritratta mentre divora il defunto). Intanto il dio Thot, corpo umano e testa di sacro ibis, dio inventore delle arti e della scrittura (citato perfino nel Fedro di Platone,ancorché con seri dubbi circa la superiorità della scrittura rispetto all’oralità in quanto la scrittura non accresce né lasapienza né la memoria degli uomini), ha solennemente trascritto il responso. Adesso è Horus con testa di falco ad accompagnarmi davanti al trono di Osiride. Mi presenta con parole decisive: Ecco lo spirito del defunto che viene giustificato innanzi a voi! Non vi è menzogna, né colpe, né peccati, né accusa, né opposizione contro di lui. Egli vive della Verità, si nutre della Verità e ha fatto gioire il cuore. Egli ha fatto ciò che è prescritto per gli uomini e di cui gioiscono gli dei. Egli ha propiziato Dio con ciò che ama: ha donato pane all’affamato, acqua all’assetato, vestiti all’ignudo… (eh si, milleduecento anni prima, tre delle opere di misericordia evangeliche: Matteo 25,31-46). Infine udii la voce ineffabile del Giudice dei morti: – Poiché ha ascoltato, Osiride ha giustificato.

Al risveglio, non ero del tutto sicuro se Hunefer aveva popolato il mio sogno o se stava sognando il mio risveglio.

Prof. Luigi Lanzi

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