Informazione di qualità o fake news??

Esperienza unica: non capita tutti i giorni di avere a che fare con i giganti dell’informazione mondiale!

Durante il viaggio di ritorno dal Convegno “Crescere tra le righe”, che si è tenuto il 25 e 26 Maggio a Siena, ripensiamo ai tanti stimoli che in questi giorni ci sono stati proposti, grazie all’iniziativa dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. 

Tra tutti gli interventi a cui abbiamo potuto assistere, ci hanno colpito soprattutto quelli di Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal, Dean Baquet, direttore del New York Times, e Martin Baron, direttore del Washington Post. 
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Negli anni della crisi del giornalismo, determinata dall’esplosione del web, le tre testate hanno dovuto ripensare le proprie strategie e cercare nuove soluzioni per raggiungere il proprio pubblico: hanno puntato sempre di più sulla qualità e la trasparenza dell’informazione, utilizzando gli strumenti offerti dalla rete: video, documenti grafici, file audio…

I tre ospiti hanno insistito, inoltre, sull’idea che, per promuovere un buon giornalismo, sia necessario educare i lettori a pagare la qualità del prodotto, anche on line: un giornale, infatti, per diffondere un’informazione seria e indipendente, deve fare grandi investimenti. Dopo la rivoluzione di internet, negli ultimi dieci anni, le più importanti testate mondiali hanno perduto quasi tutti gli introiti pubblicitari: è perciò necessario che si diffondano tra i lettori gli abbonamenti, come fondamentale forma di  finanziamento: in questo le testate americane sono più avanti delle italiane. I tre Direttori hanno spiegato che l’utente è disposto a pagare per avere delle quality news, se ha fiducia nell’informazione che riceve. D’altronde, come ha provocatoriamente chiesto Baker, perché dovremmo pagare un buon paio di scarpe e non un buon giornale? img-20180525-wa0018

Attualmente, le notizie delle grandi testate che passano sul web non vengono adeguatamente remunerate, perché i guadagni sono quasi esclusivamente destinati alla piattaforma attraverso la quale vengono diffuse. 

Secondo il direttore del WSJ, un esempio dell’equilibrio che si dovrebbe raggiungere anche per l’informazione è Netflix, piattaforma in cui  i profitti sono equamente suddivisi tra il creatore di prodotti televisivi o cinematografici e l’azienda distributrice.

Nella mattinata conclusiva del Convegno, i tre Direttori delle grandi testate statunitensi hanno dialogato con Richard Gingras, vice presidente di Google News, Peter Greenberger, direttore delle News di Twitter, e Alex Hardiman, direttore di News Products Facebook (e unica donna ospite del convegno!): si è trattato di un efficace confronto su temi centrali che riguardano il futuro dell’informazione mondiale. Tra questi quello, delicatissimo, relativo alle potenzialità dei complessi algoritmi cui si affidano i tre grandi player del web e alla necessaria trasparenza con cui dovrebbero essere gestiti: se Google, come garantisce il suo vice presidente, si impegna a programmare i suoi algoritmi in modo che portino in primo piano l’informazione seria, xxx gli obietta che è necessario poter controllare con trasparenza questi algoritmi, per eliminare il dubbio o il rischio che si favorisca il giornale amico a scapito dei concorrenti. Pertanto una delle proposte emerse dal dibattito è l’istituzione di una commissione indipendente che controlli tali algoritmi.img-20180525-wa0013

Per gli italiani, erano presenti al Convegno famosi giornalisti, tra cui i direttori del Corriere della sera, Luciano Fontana, e della Stampa,  Maurizio Molinari, oltre al presidente di Gedi, gruppo editoriale di Repubblica.  Il mondo dell’informazione italiano guarda agli esempi americani come a un modello da imitare; tutti concordano che alla base del giornalismo di qualità ci siano dei solidi valori morali, che sorreggono la libertà di espressione come fondamento della democrazia. 

In definitiva, il compito principale della buona stampa è interrogare il potere e, citando Saramago, “rendere pubblico ciò che qualcuno vuole tenere segreto”.

Lorenzo Bertoldi, Elena di Genova, Jurgen Koni, Giada Mantione – 2B

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