Siamo i Rappresentanti del Bertolucci,
scriviamo questa lettera dopo aver letto l’articolo scritto dal Prof. Cattellani e pubblicato pochi giorni fa su Lab Magazine e su Facebook (poi rimosso).
Vogliamo innanzitutto porgere nuovamente le scuse a tutta la comunità scolastica per non aver avvisato il Dirigente dell’accordo preso con il fotografo (in passato già collaboratore con il Liceo Bertolucci) per realizzare le foto di classe.
Abbiamo commesso un errore a non comunicare che sarebbe stato un professionista esterno alla scuola ad occuparsi degli scatti.
Detto questo, abbiamo colto nei giudizi espressi dal Prof. Cattellani, una rabbia ed un risentimento ingiustificati e, a nostro parere, eccessivi nei confronti dell’accaduto.
Inoltre, il contenuto dell’articolo fa emergere una situazione di sospetto nei nostri riguardi che respingiamo con fermezza.
Vogliamo fare chiarezza su alcuni punti:
1. Il primo giorno di servizio del fotografo, abbiamo avuto un colloquio diretto con il Preside, il quale ci ha giustamente fatto notare la mancata comunicazione nei suoi confronti.
Accettate le nostre scuse, ha gentilmente concesso al professionista di rimanere nei locali della scuola per procedere con la realizzazione delle fotografie.
Come fatto con il Dirigente, così avremmo risposto a chiunque avesse chiesto chiarimenti in merito a quanto successo.
2. Nessuno studente è stato obbligato ad acquistare le fotografie.
L’acquisto delle medesime era ed è a discrezione del singolo alunno.
Solamente chi ha deciso di comprare una o più foto pagherà quanto stabilito, senza oneri aggiuntivi.
Tutti i rappresentanti di classe si sono accordati personalmente con il fotografo per il prezzo finale, senza quindi passare tramite noi rappresentanti di istituto.
Una volta effettuata la consegna il fotografo emetterà regolare fattura.
3. La decisione di fare le fotografie in formato cartaceo è stata presa solo dopo la consultazione con gli studenti della scuola, i quali hanno apprezzato e condiviso l’idea, con l’intesa che l’acquisto di queste ultime sarebbe stato a descrizione dello studente.
La polemica sulla reticenza nello spendere denaro per tecnologie multimediali e LAB Magazine non ci riguarda.
Ci siamo limitati a lanciare un’iniziativa, gli interessati hanno aderito.
4. L’inutile polemica sui “Nativi Digitali” non è da noi condivisa e risulta fuori luogo rispetto alla critica mossa nei confronti del nostro operato.
Definirci “imbranati digitali”,“narcisisti cicisbei” e “coglioni” è offensivo non solo nei nostri riguardi, ma anche verso tutti gli studenti del Liceo.
Inoltre risulta ironico che un docente, che muove critiche verso i “Millenials”, sia il primo ad utilizzare il Web per esprimere di getto il suo pensiero, senza mai avere avuto un confronto verbale con i diretti interessati.
Riteniamo anche particolarmente infelice la scelta di aver usato i profili ufficiali del Liceo Bertolucci per esprimere un pensiero personale e non condiviso da altri: ad un estraneo, pare quindi che tutta la scuola pensi dei suoi rappresentanti ciò che è espresso nell’articolo.
Concludiamo affermando di aver sempre operato in buona fede,
con l’unico obiettivo di proporre iniziative e attività interessanti per gli studenti, e cercando di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale.
Ci auguriamo che questo episodio, generatosi a causa di una nostra mancanza e protrattosi per troppo tempo, possa dirsi concluso dopo questo nostro articolo.