“Ugandan Knuckles”, la meme che sta spopolando

Tutto è cominciato con il video dello Youtuber americano Gregzilla, nel quale erano presenti delle animazioni dei personaggi del famoso gioco “Sonic”: tra le animazioni c’era Knuckles. In seguito un ragazzo tutt’ora sconosciuto creò il modello 3D nel gioco VRchat (chat pubblica con la scelta di personaggio 3D con il quale interagire): alcuni utenti del gioco iniziarono ad usare Knuckles e a pronunciare frasi del film “Who killed Captain Alex” di Wakaliwood studios come “Do you know the way?”, “GWE GWE GWE“, “Are you the queen“, per di più con la pronuncia di un africano dall’inglese maccheronico: da qui il nome “Ugandan Knuckles“.

E questo è solo l’inizio: la “meme” è diventata sempre più popolare: migliaia e migliaia di utenti hanno iniziato ad utilizzare il personaggio “Ugandan Knuckles” e il divertimento in VRchat è partito: si inizia  con il cercare un personaggio- femmina all’interno del gioco e cominciare insistentemente a chiedere “se fosse la regina” (“are you the queen”):  qualunque fosse la risposta si faceva il verso di uno sputo e si ricominciava la ricerca; durante la ricerca ci si fermava a chiedere “dove fosse la strada” a chiunque si incontrasse (“do you know the way”) e fare versi come “GWE GWE GWE”.

Ecco il video del famoso Youtuber Pewdiepie, più di 60 milioni di iscritti:

Questa “meme” oggi è così popolare che comincia a diventare problematica sia all’interno di VRchat che nella vita di tutti i giorni. Chiunque volesse tutt’ora entrare nel gioco per parlare con altri utenti non può, gli “Ungadan Knuckles” sono ovunque, mentre la pronuncia maccheronica africana dell’inglese può sfociare in atteggiamenti di razzismo. Non bisogna però confondere le cose: i “meme” sono scherzi virali fuori contesto nel web, il loro obbiettivo è quello di strappare una risata, ogni “meme” è destinato a morire e a venire sostituito dal prossimo. “Ugandan Knuckles” è la moda del momento e presto sparirà, e tutti coloro che la considerano come un pretesto per offendere non hanno compreso il vero significato dell’umorismo che caratterizza ( a volte) il mondo di internet.

Pietro Cornini

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