Senza necessariamente disporre di qualcosa in più di una semplice matita, Nur riesce a dare vita a disegni che sembrano suonare una melodia tutta loro. Note leggere, delicate, che arrivano direttamente al cuore di coloro a cui capita di osservare uno dei suoi disegni: che le linee siano quelle morbide di un violino oppure quelle spigolose del Mauseleo di Ravenna, la giovane sedicenne di 3A riesce a trasmettere più di quanto ella stessa possa credere.
“Quando ero alle elementari, amavo disegnare. Poi alle medie ho perso lo stimolo, la voglia, ma ero obbligata e allo stesso tempo non potevo nemmeno farne a meno”, ci racconta, quasi timidamente. “Sono arrivata addirittura a sperare che alle superiori l’arte mi avrebbe lasciata in pace”; per sua fortuna (e nostra), anziché capitarle un professore che prediligesse solo disegno tecnico, ha conosciuto il prof. Paolo Lanzi: egli desidera che i suoi studenti, oltre ad applicarsi negli ambiti standard della sua materia, disegnino anche a mano libera. “Ci chiede di disegnare sia le opere che abbiamo studiato, per fissarle il più possibile, sia qualsiasi cosa noi vogliamo. Eh sì, non mi sono liberata del disegno nemmeno allo scientifico”.
Se le si chiede qual è la sua ispirazione, lei parla di musica: “I versi di Hall of Shame di The script e will.i.am sono per me tutto. E anche, se si parla di Bob Dylan, Knockin’ on Heaven’s Door, o Feeling Good di Nina Simone! Sono tutto per me. Di fronte alle difficoltà o ai problemi cerco sempre di andare avanti, perché domani è sempre un altro giorno; cerco di guardare il bicchiere sempre mezzo pieno e non perdermi in cose futili; mi godo ogni attimo come se fosse l’ultimo e cerco di volermi bene, per non impazzire: It’s a new dawn, a new day, a new life for me… and I’m feeling good!”
Keep drawing, Nur!
Giorgia Zantei