Fair Play alle Olimpiadi

Fair play” è un’espressione che significa “gioco leale“. Non si tratta di una regola scritta, ma morale, che sottolinea come nello sport sia importante si rispettare le regole ma anche l’avversario.

Il Fair play promuove valori, tanto importanti nella vita quanto nello sport, come l’amicizia, il rispetto del prossimo e lo spirito di gruppo. Insegna, in una società in cui il fine giustifica spesso i mezzi, a considerare la sconfitta un insegnamento prezioso per la crescita “umana” e agonistica della persona.

Durante le Olimpiadi a Rio ne abbiamo avuto un ottimo esempio, sulla pista di atletica, durante le batterie dei 5000 metri femminili: mancava ormai poco alla fine della gara, quando la neozelandese Nikki Hamblin mentre corre a centro gruppo, inciampa toccando la gamba di chi la precedeva e finisce a terra, dolorante. Cadendo purtroppo porta con sé anche l’americana Abbey D’Agostino, che nonostante la distorsione grave al ginocchio reagisce e si rialza, cercando di rimettere in piedi la compagna. Dopo pochi metri però, con una smorfia di dolore tocca a lei accasciarsi a terra, e soccorsa dalla neozelandese, riuscirà a stento a proseguire la gara.

Al termine della batteria la D’Agostino è stata portata via dai soccorritori su una sedia a rotelle, ma non prima di aver ringraziato e abbracciato la Hamblin. “Questa ragazza è lo spirito olimpico fatto persona”, ha dichiarato l’atleta neozelandese poco dopo. “Non dimenticherò mai questo momento. Ognuna di noi vuole vincere. Ma in gioco stavolta c’era molto di più di una medaglia. Non l’ho mai incontrata prima, non è una cosa sorprendente? E’ una donna straordinaria. Indipendentemente dall’esito della gara, questo è un momento che non ho intenzione di dimenticare per il resto della mia vita. Se, tra vent’anni, qualcuno mi chiederà di Rio 2016 beh, racconterò questa storia”.

Per questo gesto di fair-play, il Cio ha deciso di ‘allargare’ il numero di partecipanti alla finale, inserendo nella start list anche i nomi delle due runner.

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Ortensia Patrizi

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