Era il lontano 6 aprile 1327 (venerdì santo di quell’anno) quando Petrarca , da quanto è riportato nel Secretum, incontrò per la prima volta Laura, la donna che tanto amò e che immortalò nel suo Canzoniere. Una donna la cui bellezza terrena ammaliò il poeta, che l’amerà infinitamente per tutta la vita.
“ERANO I CAPEI D’ORO A L’AURA SPARSI”
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ‘n mille dolci nodi gli avolgea,
e ‘l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi ch’or ne son sì scarsi;
e ‘l viso di pietosi color farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di subito arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale
ma d’angelica forma, e le parole
sonavan altro che pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi, e se non fosse or tale,
piaga per allentar d’arco non sana.
( Rerum vulgarium fragmenta, XC )
Non facciamogli una colpa se si innamorò subito della donna; come ben si sa, l’amore è un sentimento che sfugge dal nostro controllo e che si diverte a tendere numerose trappole al nostro debole e sensibile cuore.
Luisa Garripoli