‘Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica’: nella prima delle Lezioni americane sulla Leggerezza di Calvino è contenuta l’intera operazione compiuta da Lucrezio. Egli, come Perseo (l’unico eroe capace di tagliare la testa a Medusa, “che vola coi sandali alati, che non rivolge il suo sguardo sul volto della Gorgone ma solo sulla sua immagine riflessa nello scudo di bronzo”), vola in un altro spazio, ricercando nuovi metodi di conoscenza e nuovi modi di vedere il mondo, con il supporto della filosofia epicurea. Per permettere agli uomini di affrontare in modo più leggero la vita, è innanzitutto necessario capire in cosa consiste la sua pesantezza; Lucrezio aveva già intuito ciò che Kundera sostiene nel suo romanzo Insostenibile leggerezza dell’Essere: “il peso del vivere sta in ogni forma di costrizione: la fitta rete di costrizioni pubbliche e private che finisce per avvolgere ogni esistenza con nodi sempre più stretti”. E sono proprio questi nodi che Lucrezio tenta di sciogliere attraverso la leggerezza della sua poesia e gli insegnamenti epicurei.
Possiamo veramente ritenere ‘moderno’ il suo poema?
Ormai una filosofia che vede nell’atarassia la suprema felicità e ritiene quindi nocivo ogni tipo di passione, causa di inevitabili turbamenti, non è più condivisibile. Le emozioni ed il dolore stesso sono parte fondamentale dell’esperienza umana, l’essenza della vita dell’uomo, tanto che egli non può considerarsi tale, se non viene a contatto con queste due realtà.
Ma la lezione di Lucrezio va ben oltre tutto questo. La sua grandezza non sta nel contenuto dottrinale, ripreso da Epicuro, ma nel suo intento: liberare l’uomo dalle sue più grandi paure e preoccupazioni. Ieri come oggi. Certo, il modo in cui ha cercato di realizzare questo obiettivo è adatto al contesto a lui contemporaneo, non ai giorni nostri; ma attuale è aver ricercato la leggerezza, principio cardine che sta alla base della sua intera opera. Lucrezio ci dimostra come le nostre ansie possano essere facilmente superabili cambiando la prospettiva da cui vediamo le cose, cercando un altro punto di vista che può essere altrettanto giusto.
La vita va presa con leggerezza, che non significa superficialità. Significa, invece, capire che esiste una via alternativa, avere il coraggio di guardare oltre e di cercare una soluzione. Di conseguenza la ‘dolce medicina’ contenuta nel De rerum natura non solo è ancora valida, ma anche necessaria per l’uomo moderno, che, continuamente stressato dagli “stretti nodi” in cui è avvolta la sua vita quotidiana, ha realmente bisogno di riscoprire la leggerezza del vivere.