Vi siete mai chiesti se le scelte che avete fatto fino ad ora sono davvero quelle giuste per voi?
Avete mai cercato veramente il cammino che valorizzi i vostri interessi e soddisfi le vostre aspettative?
Questa nuova rubrica, “Ho seguito la mia stella”, raccoglie le storie di ex studenti del Bertolucci, che, forse come voi, non avevano la più pallida idea di quello che avrebbero fatto dopo la scuola, non sapevano quale fosse il percorso giusto per loro. Però sono riusciti a trovare e seguire il loro daimon, così sono tornati al Berto per raccontarci le loro storie.
Ma facciamo un passo indietro: cos’è il daimon? Questo termine ha origini greche e letteralmente significa demone: nell’antica Grecia veniva utilizzato per indicare una guida mistica che accompagnava le persone verso la propria strada, attraverso un percorso a cui erano destinati. Il primo a parlare di daimon è Platone: in diversi suoi scritti, come nell’Apologia di Socrate, vengono riportati alcuni dialoghi dove il suo maestro, cercando di difendersi dalle accuse, utilizza la parola daimon per indicare il “demone” di origine divina che si trova dentro di noi e che rende possibile trovare la propria via, dissuadendo da azioni sbagliate. Rappresentava una sorta di guida morale personale.
Seguire il proprio daimon oggi significa intraprendere un percorso di scoperta di sé, ascoltare la propria voce interiore e vivere in modo autentico, perseguendo ciò che dà significato alla propria vita.
Anche Brunetto Latini, nel XV canto dell’Inferno, invita Dante a seguire la sua vocazione poetica, ovvero la sua “stella”, il suo daimon; così riuscirà sicuramente a raggiungere la sua meta, la gloria e la piena realizzazione di sè.
“Se tu segui tua stella,
non puoi fallire a glorioso porto” (Inf., XV vv.55-56)
Da queste bellissime parole del sommo poeta abbiamo preso spunto per dare il nome alla nostra rubrica.
E’ importante che ognuno di noi trovi la sua strada; non importa se sarà difficile, basterà seguire quella stella che è sempre dentro di noi.
Chiara Boschi 3E
Disegno di Alex Huller 2E