“I bambini brasiliani sono speciali, sono accoglienti forse perché non hanno nulla e per loro diventi tutto”.
Elena Maradini, che è venuta a farci visita a scuola e che abbiamo intervistato, è un’ex maestra delle elementari, ora in pensione, che ha trascorso diversi mesi in Brasile dove ha prestato la sua attività con la ONG De Mãos Dadas Pela Vida (MPV).
Qui ha partecipato alla preparazione di molte attività, ricreative e non, per grandi e bambini; ci ha raccontato del grest, durante il quale i bambini possono passare le giornate in compagnia svolgendo tante attività programmate dai volontari. Elena, da sempre molto attiva nel mondo del volontariato, ha sperimentato la grande accoglienza che tutti i bambini sono riusciti a darle, la fraternità che li ha legati fin dal primo momento, e la loro profonda fede. In Brasile le persone credono davvero tanto nella presenza di Dio, pregare è abituale per tutti: probabilmente le difficoltà che devono affrontare li spingono a riporre le loro speranze in qualcosa di più grande di loro.
Ma oltre alla grande accoglienza che ha ricevuto, ha visto anche le dure realtà che i bambini devono affrontare quotidianamente. Elena si recava con Maria, assistente sociale della ONG, a fare visite periodiche alla famiglie seguite con il progetto di Adozione a distanza di Caritas Children di Parma. Oltre a prestare aiuto materiale, cercava di parlare con i bambini, di farli giocare, di capire quali altri aiuti avrebbero potuto dare.
In particolare Elena ci ha confidato, tra le lacrime, un ricordo che l’ha profondamente segnata: ha incontrato una bimba che viveva in povertà, la mamma l’aveva abbandonata e a lei non rimanevano molte figure di riferimento. Arrivato il pomeriggio dei saluti questa bambina ha detto ad Elena: “… ti ricordi che sei la mia mamma”. Quelle parole, così semplici eppure così piene di sincerità e innocenza, hanno lasciato un segno indelebile nella vita di Elena, che ci ha confessato che se avesse potuto l’avrebbe portata con sé.
Durante il nostro incontro le abbiamo fatto molte domande per capire come mai lei abbia lasciato tutto per andare a fare questa esperienza così forte: Elena ci ha detto che ha iniziato a fare volontariato a sedici anni e questo per lei è diventata come “una dipendenza”: dare e ricevere e provare nuove esperienze di aiuto per gli altri. “La vita è bella se la doni agli altri”, ci ha detto. Ha paragonato il volontariato a una torta ai mirtilli, non smetti mai di mangiarne: ne prendi un pezzo e ne vorresti subito un altro!
La storia della grande generosità di Elena è un invito a impegnarsi per gli altri, per cercare di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Nel nostro piccolo possiamo dare una mano, prestando aiuto nelle associazioni di volontariato, sostenendo progetti di ricerca o semplicemente offrendo il nostro tempo a chi potrebbe averne bisogno. Aiutare gli altri non cambia solo la loro vita, ma anche la nostra: trasforma il nostro modo di vedere il mondo, ci fa scoprire la bellezza della solidarietà, della condivisione e della speranza. È un viaggio che, come quello di Elena, può lasciare un’eredità di amore e di ispirazione.
Chiara Boschi 3E
Foto di Sara Faraboli e Nicolò Bertani 3E
qui per conoscere la ONG in cui è stata Elena https://www.demaosdadaspelavida.com/
qui la pagina fb per saperne di più dell’esperienza di Elena in Brasile
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