Mi piace, non mi piace: Plazer ed Enueg in 3B

Mi piace l’odore umido dopo una tempesta

e il tuo profumo sulla mia maglietta.

Mi piaci tu quando mi rimani in testa,

e i tuoi occhi azzurri che mi fissano dalla finestra.

 

Mi piace la tua voce cristallina, 

quando mi dici ciao la mattina.

Mi piaci tu che fai da discesa, 

alle mie giornate senza via d’uscita.

(Simone Scarlato)

 

Molto mi piace il profumo del prato

dove si corre dietro a un pallone

dove dopo che la divisa hai indossato

provi a goderti ogni azione.

 

Giocare a calcio è ciò che mi piace

ed è l’unica cosa di cui son capace,

e quando gioco mi rilasso dai problemi,

come per un poeta quando scrive poemi.

(Adam Echenfouri)

 

Mi piacciono le lunghe giornate d’estate,

il sole splendente, 

i romantici tramonti 

ammirando gli orizzonti.

A me piace il mare,

con le sue onde movimentate,

la pelle arrossata

e i capelli disordinati.

Mi piace avere accanto chi sorride, 

con gli occhi che brillano di bontà.

Amo la sincerità che arriva dal cuore,

mettendo alla luce le emozioni che dissolvono il timore.

(Arianna Perotti)

 

 

Mi piace la domenica mattina, 

negli spogliatoi:

fa freddo, 

il campo è gelato, 

l’odore di olio per riscaldare i muscoli,

il rumore dello scotch strappato per fermare i parastinchi,

i tacchetti in ferro che battono sul pavimento, creando quasi una sinfonia,

mi piacciono le urla di incoraggiamento,

mi piacciono gli sguardi con ogni compagno,

sinceri, leali, forti,

esci da quella porta,

90 minuti di passione, 

di guerra, 

di amore, 

di sacrifici,

mi piacciono quei  novanta minuti per cui viviamo durante la settimana,

fin da quando siamo bambini che a stento camminiamo.

Ma che ne sanno gli altri. 

(Tommaso Pellacini)

 

In cima alle montagne mi sento più me stesso, 

dove l’aria è fresca e tutto sembra più onesto.

Tra le rocce e la neve, il vento mi racconta, 

mi racconta che non potrò più dimenticare. 

 

Non mi piace la folla o il rumore della città, 

ma il suono del vento e della mia libertà.

Lassù ritrovo la mia forza e tranquillità,

un passo alla volta, con semplicità. 

(Marco Bettuzzi)   

 

Mi piacciono veramente tante cose

per esempio le persone spiritose,

e quelle con un buffo viso

che ti fanno tornare sempre il sorriso.

 

Mi piace molto fantasticare e sognare,

pensare a quale sia la mia vita ideale,

ma anche essere oggettiva e razionale

nei momenti in cui non si può scherzare.

 

Amo la gente che sa consolare le persone,

provando empatia e facendo attenzione

a non ferirle ulteriormente,

cosa che succede spesso ad un adolescente. 

 

Mi piace chi sa prendere una decisione

e non gli eterni indecisi a cui faccio allusione,

mi piacciono tanto gli abbracci e le carezze

e non chi sottolinea agli altri le proprie stranezze.

 

Mi piace sfogarmi ballando

ma questo tutti già lo sanno,

adoro stare a casa quando fuori piove

e uscire con i miei amici quando c’è il sole.

 

Mi piacciono moltissimo gli animali

e tutti i gossip e scoop attuali,

ma una delle mie cose preferite è il mare,

che è il mio posto sicuro e il cuore mi fa scaldare.

 

Mi piacciono le persone senza invidia,

e senza nessuna malizia residua,

preferisco ascoltare piuttosto che parlare

ma non coloro che si sanno solo vantare.

 

Mi piace stare con la mia famiglia e i miei amici

perché sono loro che rendono le mie giornate più felici,

mi piacciono le persone che sanno dare amore,

senza chiedere nulla in cambio, neanche un favore.

(Sofia Angela Russo)

 

Mi piace sentirmi me stessa in mezzo agli altri,

senza dover fingere di essere ciò che non sono,

ed essere ascoltata senza filtri, 

quando sento quel vuoto dentro di me come un tuono.

 

Molto mi allietano i piccoli gesti,

quelli che ti fanno tornare il sorriso in una giornata buia, 

e gli sguardi rubati, 

e il rumore delle onde che si infrangono sulla baia.

 

Assai gradisco la gentilezza, l’onestà,

la fiducia e la lealtà,

la nostalgia e la malinconia,

come l’abbraccio di chi va via.

 

Mi piacciono gli incontri inaspettati,

e far felice chi mi è vicino,

scoprire una persona senza fermarmi alle apparenze, 

e qualsiasi forma d’amore esistente.

 

Mi piacciono i discorsi profondi,

e gli abbracci che durano infiniti secondi.

E mi piace parlare con mia nonna,

e i suoi consigli come il suono di una ninna nanna.

Non mi piace dover aspettare,

senza sapere mai quando sarà il mio turno,

e il meglio di me dover dimostrare,

pensando al giudizio degli altri in un rimuginare notturno.

 

Non mi piace ricevere quelle delusioni che fanno soffrire,

pretendendo troppo da me stessa e dagli altri fino a impazzire,

e dare tutto,

aspettandomi che gli altri facciano lo stesso dopotutto.

(Camilla Ferraroni)

 

 

Notevolmente mi piace il sollazzo e l’ilarità,

e lo schiamazzo e la sinfonia, ma non di quelle assurdità

che oggi giorno tutti ascoltano, bensì

sentendo un’armonia di Gibson felice rendo il mio dì.

 

E con le battaglie tra i pali io proprio vado giù,

se la mia squadra vince, amore gialloblù

e mi piace la ferita per il suo nemico 

e soprattutto se è Reggio, che non deve esister più. 

 

E la storia, e la chimica che di tutto spiega mi piace assai,

e non la matematica che non la capisco mai.

E molto piace dormire con la pioggia fuori

e soprattutto se sotto le lenzuola non siamo più soli

e non sono le coperte a riscaldare i nostri cuori. 

(Nicola Ghinelli)

 

 

Molto mi piace il divertimento e la compagnia

che con i miei amici ogni giorno sperimento,

invece di andare ogni giorno a studiare volentieri passerei

il mio tempo a godermi la brezza leggera girando in moto.

 

e mi piace molto durante l’inverno stare vicino alla stufa, 

e sotto le coperte mentre all’esterno il cielo è in tempesta,

e molto mi piace quando la squadra che tifo gioca in città

e con i miei amici mi avvio per andare allo stadio.

 

(Davide Rossi)

 

 

Amo il calcio, che è il mio unico pensiero,

ogni partita sogno la vittoria,

e questo è vero,

però non sempre regala gloria.

 

Ma non esiste momento migliore,

di come quando si para un rigore,

e anche quando si perde,

in fondo un po’ ci si diverte.

(Gabriele Bumbac)

 

Mi piace quando cammino lungo la riva,

il rumore delle onde 

il profumo di sale nell’aria,

mi fa dimenticare qualunque cosa.

 

Amo rendere felici le persone,

vedere i loro sorrisi stampati sul viso,

gli occhi che splendono,

gli abbracci che mi avvolgono.

 

Mi piace la presenza dei bambini,

che rende tutto più magico,

i loro volti pieni di dolcezza,

e i problemi scompaiono.

 

Mi piace dare qualche strappo alla regola,

lasciarsi andare per qualche istante,

per distrarsi da tutti,

e tutto intorno svanisce.

 

Amo stare in mezzo agli altri,

le mille chiacchierate di gruppo,

le risate dopo le battute,

la spensieratezza che si crea nell’aria.

 

Mi piace amare una persona,

costruire qualcosa di concreto con l’anima gemella,

crescere insieme e creare dei progetti,

e viverla giorno dopo giorno.

 

Mi piace essere compresa,

essere aiutata nel momento del bisogno,

essere importante per qualcuno,

essere amata e rispettata.

(Alessia De Felice)

 

 

Molto mi piacciono le rose

e i piccoli gesti inaspettati;

vedere i bimbi appena nati 

e mi piace ascoltare una canzone 

e perdermi dentro un’emozione.

 

E mi piace saper chiedere scusa,

gli obiettivi e la malinconia,

e pensare a tutti i ricordi più belli

provando nostalgia.

Mi piacciono le foto in bianco e nero,

e le coccinelle e i peluche.

 

E molto mi piace l’estate, 

il sorgere del sole e le mille sfumature;

 mi piace parlare con in sottofondo le onde del mare

e mi piacciono i braccialetti, quelli che nascondono segreti.

 

Molto mi piace ascoltare

e chiudere gli occhi e non pensare,

e mi piace viaggiare, fotografare 

e conservare ogni ricordo.

(Angelica Caporetto)

 

Molto mi piace la gentilezza dell’animo,

la sincerità e l’altruismo di chi ha cuore un minimo,

e l’attenzione al dettaglio, la spontaneità del gesto, 

che rende magico il contesto. 

E mi piace l’amore in tutte le sue forme,

anche laddove il sentimento dolcemente dorme. 

 

Mi piacciono i tramonti, la sfumatura del colore, 

fuorché la sensazione malinconica del dolore, 

poiché cielo e tramonti portano con sé anche una dolce malinconia.

Mi piace immortalare momenti, fotografare attimi diventa una mania,

e mi piace riguardare quei ricordi, 

e pensare che per tornare indietro ormai è tardi.

 

Mi piace l’attesa di una serata programmata, 

e mi piace l’arrivo di un’improvvisa nevicata, 

e mi piace il sapore del dolce arrivo dell’estate, 

e le lunghe tavolate durante le grigliate di calde serate. 

E infine, ciò che mi piace è la serenità di un respiro, 

scaldato dall’abbraccio dalla persona che di più ammiro. 

(Chiara Molinari)

 

Gradisco il profumo del caffè amaro la mattina, 

che riempie la stanza,  

con altrettanta eleganza

mi incantano le foglie morte che cadono

colorando le strade, 

mi piace accarezzare i gatti randagi,

meglio se neri che non sono presagi, 

mi quieta il suono del pennello

color vernice, che sfiora la tela 

plasmando i miei pensieri, 

e tutt’a un tratto diventan veri.

Amo i concerti che ti fanno gridare fino a perdere la voce, 

mi incanta trovare conforto nelle sue braccia,

mi piace commuovermi guardando un bel film, 

leggendo una toccante poesia o ascoltando il soave suono delle onde. 

Mi piace rileggere gli stessi libri più e più volte,

per scoprire qualcosa che è rimasto immutato,

mi piace il disordine che regna nella mia stanza,

anche se non sopporto quando si sposta nella mia testa

mi piace talvolta la solitudine, 

ma non mi piace chi mi lascia sola,

mi piace essere altruista,

ma odio le persone che si approfittano di me.

Ciò che più mi piace di me è l’empatia profonda,

ma odio quando i suoi problemi mi travolgono come un’onda, 

non sopporto la mia paura del giudizio altrui,

che mi plasma 

fino a rendermi estraneo quel riflesso

che miro nello specchio.

Mi piaci tu perché sei diverso, 

non vuoi essere come gli altri, 

non hai paura di dimostrare.

Non mi piacciono le lunghe code per entrare

o le persone che non sanno adeguatamente conversare.

(Melissa Dreglea)

 

 

Molto mi piace il gioco del calcio

e il rotolare della palla nei verdi campi,

e il rumore degli schizzi

quando bagnato è il terreno,

e il gioire per la vittoria, e il disperarsi per la sconfitta

insieme ai compagni.

Melodioso è per me il rumore dei tacchetti sull’asfalto vicino agli spogliatoi.

 

Molto mi piace la rugosa lingua dei cani sulla candida pelle,

e il loro folto e morbido pelo da stringere e accarezzare

e i loro vispi occhioni quando, da scuola, vedono il mio rientro,

e il loro scodinzolare allegro in cerca di coccole,

e l’insistente abbaiare per l’arrivo di altri.

 

Molto mi piace l’ultima arrivata in famiglia,

e le sue piene guanciotte,

e i suoi grandi occhi color del mare,

e il naso all’insù, e le sue simpatiche smorfiette,

e le dita dei suoi piedini

che ricordano tanti minuscoli salamini.

(Matteo Bertolotti)

 

 

Anche oggi sono sdraiato sul letto, 

mentre penso a tutti i compiti che non ho letto;

questo perché io amo girovagare 

e in centro a Parma giornalmente girare.

 

Quando poi torno a casa mi deprimo,

pensando a dove dovrò essere il seguente mattino.

Nonostante ciò mi faccio coraggio

e a cena mangio qualche ortaggio.

 

Alla fine però non vedo l’ora,

perché so che domani vedrò Bumbac;

allora si che la mia vita migliora

grazie anche alle sue parate da Oblak.

 

Ogni cosa che fa mi mette il sorriso,

sarà per quella faccia che si trova in viso?

In fondo al mondo c’è bisogno di 

un caro Bumbac che ti rallegri il di.

 

Ovviamente puoi trovarne uno così anche tu,

quella persona che quando la vedi ti senti bello anche tu!

(Acsel Baci)

 

 

Mi piace nuotare 

soprattutto nel mare,

mi piace l’acqua

e la sua delicatezza,

entrando e scomparendo in essa

nonostante la sua enorme grandezza,

 

mi piace giocare a pallanuoto, 

dando tutto, sempre, finché non affogo,

mi piacciono le sfide 

soprattutto quelle che ti mettono in crisi

ponendomi obiettivi e aspettative, 

provando a raggiungere il mio fine. 

 

Mi piace giocare, sudare e strafare, 

mi piace la mia autonomia, 

seguendo quella che per me è la miglior via, 

sbagliando, riprovando, magari anche affranto. 

 

Mi piace la mia spontaneità, 

con una gran dose di impulsività, 

che però non sempre porta alla mia bontà. 

Mi piace essere amato e lodato 

soprattutto dal mio tato. 

 

Mi piace ridere, scherzare e amare, 

nonostante spesso faccia male

e mi piace urlare fino a dimenticare ciò che accade.

(Giacomo Finardi)

 

 

E quando mi guardi con quegli occhioni

così belli e sinceri

mi scaldi il cuore meglio dei termosifoni,

meglio della Divina Commedia di Dante Alighieri.

 

Adoro il tuo bel nasino

quasi come il tuo sorriso.

Tutto questo te lo scrivo in un bigliettino

accompagnato da un bel narciso.

(Luca Pecorari)

 

 

Durante la notte,

quando la luce tramonta

e sorge il buio,

io mi impaurisco.

Le ombre che nella mia casa

entrano di soppiatto,

pronte a rubare,

mi fanno spaventare.

E nella solitudine

cattiva e triste,

ho paura di restare.

(Aurora Baldi)

 

Mi piace la musica che vibra nell’aria,

le note che danzano leggere nel cuore,

le melodie che raccontano una storia,

il ritmo che accelera e mi porta lontano.

Non mi piace la musica noiosa,

le canzoni senza emozioni

e chi segue le mode senza sentirle davvero;

le mode che passano senza lasciare un segno,

chi si veste solo per apparire, senza sentire.

Non mi piace l’uniformità di chi segue ogni tendenza,

i vestiti imposti senza un’anima dentro,

gli abiti senza personalità,

non mi piace la fretta di cambiare solo per cambiare,

gli armadi pieni di cose senza valore,

e lo stile finto che non sa di vero,

mi piacciono la musica e i vestiti che mi fanno sentire libera,

che mi fanno sentire chi sono davvero.

(Jashandeep Kaur)

 

 

Mi piace molto quando, tornata a casa,

durante una giornata fredda e stancante,

trovo mia madre ad aspettarmi

mentre prepara il byrek da mangiare.

E mi piace molto quando a tavola

siamo tutti insieme a parlare

a ridere delle nostre giornate,

dimenticando la stanchezza e le brutte cose.

(Emma Maci)

 

 

 

in foto: Victor Brauner | Totem of the Wounded Subjectivity II (1948) | Artsy

Può interessarti...