Anoressia, Bulimia e Binge eating sono, dopo gli incidenti stradali, la seconda principale causa di morte tra gli adolescenti: solo nel 2023 in Italia infatti ci sono stati 3780 decessi dovuti a questi disturbi. Con il taglio di questi fondi (24 milioni) istituiti dal precedente governo, si è rischiata la chiusura di molte strutture specializzate e reparti ospedalieri dedicati, oltre che a rallentare ambulatori e centri già sovraffollati visto il continuo incremento e la velocità di diffusione di queste patologie. Moltissimi ragazzi e ragazze che stanno affrontando questo tipo di battaglie o che le hanno affrontate in passato, sono scesi in piazza a manifestare; insieme a loro moltissimi medici e genitori di ragazzi e ragazze ricoverati si sono uniti riempiendo le piazze con cartelloni e tanta voglia di dire no alla sottovalutazione di un problema molto reale.
Frasi come:
“Ci state tagliando il futuro”
“Abbiamo diritto di stare bene”
“Di DCA si muore, ma non per lo stato”
Sono state l’emblema di queste giornate intense per persone per cui curarsi è diventato privilegio e non un diritto.
Grazie alla mobilitazione di moltissime piazze in tutta Italia, dopo poco il fondo è stato riaperto, anche se più che dimezzato in quanto si è passati da 24 a 10 milioni.A infastidire è stata anche la definizione di queste patologie data dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni come “devianze” ( in un post poi cancellato): di malattie come DCA e depressione SI MUORE e l’importanza da riservare alle cure delle malattie psicologiche deve essere paritaria rispetto all’importanza data a quelle fisiche.
Abbiamo rivolto alcune domande a Giada, una ragazza che sta combattendo ormai da molto tempo contro il suo disturbo alimentare, per capire come ha vissuto questa situazione.
Cosa ne pensi di tutto quello che sta succedendo?
<< Trovo incredibilmente sbagliato questo taglio dei fondi, da persona che sta cercando di uscire da una patologia distruttiva internamente come questa, posso solo dire che è come una condanna a morte di molte persone che hanno bisogno di aiuto. Io ho avuto la possibilità di essere aiutata ed ora sono in via di guarigione, ma se quando tutto questo è iniziato fossi stata lasciata sola non so se oggi sarei ancora qui>>.
Credi sia corretto definire queste patologie “devianze giovanili”?
<<Assolutamente no, sono vere e proprie malattie, in cui è facile entrare ed incredibilmente difficile uscire, molto più di quanto si immagini… diventa una lotta contro se stessi, contro lo specchio e la continua paura di non essere abbastanza, una lotta che va ben oltre al cibo o al peso, sono malattie che ti distruggono e ti tolgono tutto, spesso senza che tu te ne renda neanche conto>>.
Cosa vorresti che venisse fatto in futuro per una prevenzione?
<< Credo che sarebbe importante che venisse compresa la parità di importanza tra malattie fisiche e psicologiche, attraverso una sensibilizzazione a mio parere assolutamente necessaria nelle scuole per esempio; oppure continuando con le manifestazione, pacifiche ovviamente, che come abbiamo visto possono portare a risultati, che però vanno ancora migliorati, proprio perché se continuiamo a sminuire o ignorare queste malattie, non si riuscirà mai ad ottenere un calo di diffusione, per proteggere i ragazzi e le ragazze di domani e far sì che loro non soffrano come abbiamo sofferto noi>>.
Alessia Carletti 3C
foto dal sito https://www.adnkronos.com/salute/disturbi-alimentari-sit-in-movimento-lilla-al-ministero-salute_6I7NJO612OtvrDUl0IDasR