Il 12 ottobre alcune classi del nostro Liceo hanno avuto l’opportunità e l’onore di partecipare ad un incontro organizzato dall’Osservatorio Permanente Giovani Editori, che dal 2000 si impegna per responsabilizzare e informare i giovani su temi di stretta attualità. L’Osservatorio ha come obiettivo la formazione di un pensiero critico volto a ridurre i danni causati dalle fake news e dalla velocità con cui i giovani al giorno d’oggi ricevono le notizie.
Ad aprire la conferenza è stato Pierluigi Spagoni, amministratore delegato della Gazzetta di Parma. Spagoni ha esordito ricordando l’importanza di prestare attenzione alle fonti, in un periodo in cui le fake-news sono facilmente producibili anche attraverso l’AI (ChatGPT); non ha denigrato l’utilizzo della tecnologia, ma ha sottolineato come non vada usata come strumento fine a se stesso, perché “solamente l’uomo può capire l’uomo”. Ha ricordato che, per attestare l’attendibilità di un informazione, bisogna ricercare la stessa notizia su fonti giornalistiche attendibili e differenti. In ultimo ha citato l’articolo 21 della Costituzione, il quale dichiara la libertà di espressione dei giornalisti e delle persone, principio da non considerare scontato all’interno di uno Stato.
Luigi Casillo, giornalista di SkyTG24, ha seguito la stessa onda tematica di Spagoni, sottolineando come sia importante verificare le informazioni che leggiamo, soprattutto sui social, piattaforme in cui ognuno può esprimere la propria opinione e diffondere il proprio pensiero. Il centro del suo discorso ha ruotato intorno alla domanda: “perché è importante informarsi?” E’ importante per creare un proprio pensiero critico, per conoscere il mondo intorno a noi, per non lasciarci condizionare dalle altre persone. E’ importante per essere persone libere. Senza l’informazione la democrazia non esiste, visto che di certo una persona disinformata non andrà a votare coscienziosamente. Al giorno d’oggi in molti paesi l’informazione è pilotata o soggetta a censura, principalmente per scopi politici. Ciò è avvenuto poco tempo fa in Niger, dove i militari hanno preso potere e hanno preso il controllo della televisione, vale a dire delle informazioni, per comunicare al popolo l’avvento del nuovo governo. Con questo colpo di Stato e questo monopolio dell’informazione, il Niger ha perso la propria libertà.
Sono circa 47 milioni gli italiani che si informano, di cui il 64% tramite fonti tradizionali e internet e il 19% solamente online. Essendo costantemente sottoposti ad una quantità così gravosa di informazioni, è diventato sempre più difficile avere il tempo (e sentire la necessità) di porsi dei dubbi, ma ciò è indispensabile per costruirsi un pensiero critico. Diffusa è la MIS-informazione, ovvero un’informazione superficiale, e la DIS-informazione, la quale sottrae all’uomo la capacità di controllare le proprie idee e ha spesso come finalità quella di fare soldi, di danneggiare qualcuno o di sostenere interessi politici. Ad esempio, in svariati casi sono state usate immagini di videogiochi per rappresentare scene di guerra e manipolare così il pensiero degli spettatori. L’informazione, secondo Luigi Casillo è il fondamento della libertà e per questo va custodita.
Il terzo intervento è stato quello di Vito Lopos, del Sole 24 Ore e autore del podcast “Cripto”. Ha iniziato parlandoci della paghetta, per spiegarci poi il concetto di inflazione, citandoci come esempio la crescita esponenziale del costo dei biglietti del cinema: nel 2017 un biglietto costava 6 euro, oggi sfiora i 10 euro. Lopos ha sottolineato quanto tempo i giovani abbiano davanti e come il tempo debba lavorare per noi e non noi per il tempo. Abbiamo scoperto il significato di interesse composto: quando un investimento genera un dividendo, bisogna investirlo nella stessa azienda, senza spenderlo. E’ un procedimento che richiede tempo, i frutti dell’investimento si riceveranno nel corso degli anni. Se si investono 50-100 euro al mese in un’azione solida, dopo dieci anni, oltre al capitale investito, avremo un’entrata di 38 euro al mese e dopo 30 anni di 470. Lopos ha concluso il suo intervento affermando che se noi non ci occupiamo dell’economia, sarà lei ad occuparsi di noi.
In ultimo abbiamo assistito all’intervento di Nicola Saldati, responsabile della redazione economica presso il Corriere della Sera. Saldati ha iniziato il proprio intervento collegandosi ai discorsi tenuti in precedenza dai suoi colleghi, citando l’articolo 21 della Costituzione e soffermandosi sulla parola “censura”.
Per far sì che l’informazione arrivi nel modo giusto bisogna discutere e riflettere: in una società così frenetica, veloce, sentiamo la necessità di crearci immediatamente un’opinione, ma per formarne una ben strutturata occorre tempo. Nel momento in cui ci siamo formati un’idea non dobbiamo fermarci a quella: dobbiamo leggere, ascoltare opinioni diverse dalle nostre, dobbiamo sempre essere aperti al dialogo e all’ascolto. Il dubbio è fondamentale in questo tipo di processo: deve essere qualcosa di insito all’interno della nostra quotidianità. Per calarci nei fatti quotidiani, Saldati ha presentato il problema, in ambito economico, dell’illusione della gratuità: le persone vengono attratte da servizi quali Amazon, Netflix, fruibili inizialmente gratuitamente, ma che poi vanno pagati.
Insomma, occorre tempo per capire bene le cose e farsi una propria opinione. Il dubbio, la ricerca di una buona e attendibile informazione e la curiosità di conoscere sono gli ingredienti fondamentali per costruire un pensiero critico.
Alessia Mainini 5M
Un ringraziamento alla prof.ssa Paone Daniela per aver coordinato l’evento