Da Aquileia ad Aleppo _ Viaggio di un cittadino romano

Sono un modesto artigiano, vengo da Aquileia, una splendida città nella parte nord-orientale dell’Italia. Da qualche giorno gli Unni, guidati da Attila, hanno raso al suolo la mia patria, costringendo me e gli altri cittadini ad emigrare.

Molti hanno deciso di rifugiarsi nella laguna, poiché è una posizione strategica di difesa, ma io voglio andare lontano, respirare un’aria nuova e avere solo un vago ricordo dell’angoscia e del terrore che il sacco di Roma e i barbari mi stanno incutendo.

Partirò domattina, intanto cerco un luogo fresco in cui passare tranquillamente la notte.

Bene, è meglio che io parta al più presto, cioè ora, per non essere affaticato dal caldo di piena estate. Mi incammino verso Naisso, patria di Costantino il «Liberator Urbis»: ci vorranno molti giorni, ma l’importante è non incappare nei barbari.

Cammino, cammino, oltrepasso il confine orientale dell’Italia. Adocchio un laghetto, un ruscello e delle montagne, mi basta raggiungerli e seguire il corso del rivo, per arrivare alla mia meta.

Ammiro meravigliato i territori della Dalmazia e il suo splendido mare cristallino. Ormai è passato qualche giorno da quando mi sono incamminato, ma adesso, mi fermo un po’ a contemplare il ragguardevole palazzo di Diocleziano, dove risiedeva il fondatore della Tetrarchia.

Dopo essere uscito da Spalato, mi incammino verso Naisso, in Mesia, dove alloggerò per un giorno intero nel quale mi dedicherò alla visita della città. Il viaggio è arduo, sento la fatica degli scorsi giorni, ma non mi arrendo e continuo a camminare.

Eccola! Naisso! Che splendida città, che diede i natali a Costantino, colui che aprì le porte al cristianesimo!

Dopo quasi 3 giorni dal mio arrivo a Naisso, giungo a Serdica, famosissima città nota anche per l’editto emanato da Galerio. Decido di visitare l’anfiteatro prima di riprendere il viaggio verso la tappa successiva.

Continuo la mia strada per Costantinopoli. Cammino, mi fermo, dormo, cammino, mi fermo, dormo… I giorni e le notti passano e dopo quasi una settimana, eccomi a Costantinopoli, la «Nuova Roma»!

Arrivato in città, guardo stupefatto l’immensa basilica di Santa Sofia. Successivamente chiedo informazioni su come passare l’Ellesponto e un signore cortesemente: «Se vuoi arrivare al di là dello stretto – dice – ti posso accompagnare io con la mia barca, pagando una cifra economica».

Accetto l’offerta e lo ringrazio infinitamente.

Circa quattro giorni dopo essere arrivato a Costantinopoli, la capitale d’Oriente, entro ad Ancyra, l’ultima tappa prima di raggiungere la destinazione prestabilita.

Ammiro il tempio di Augusto e di Roma situato in città e, anche se quel periodo non l’ho vissuto, rimpiango lo splendore dell’impero ai tempi del primo princeps.

Dopo aver girato per l’incantevole Ancyra, ho fatto gli ultimi sforzi e ho camminato instancabilmente per circa una settimana (concedendomi, ovviamente, gli adeguati riposi).

Davanti a me case, templi, bambini; i miei occhi rimangono estasiati: sono finalmente arrivato ad Aleppo! 

E fu così che cominciò per me una nuova vita: ebbi sempre con me i ricordi della mia patria e dell’Occidente, ma qui ad Aleppo cambiai stile di vita e, da essere un umile artigiano, diventai un soldato romano arruolato nelle guerre contro i barbari e i Sasanidi.

 

Lorenzo Loffi, 2^C

foto di copertina dal sito sotto

Castello di Aleppo

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