Il rapporto tra tecnologia e uomo è un argomento di cui si sente molto parlare negli ultimi anni: la tecnologia sta ‘invadendo’ le nostre vite più di quanto pensiamo e diciamo, dal semplice uso del telefono alla sostituzione dell’uomo in alcuni lavori e mestieri. La tecnologia, in particolare smartphone, computer, tablet, televisori etc., crea un’estrema dipendenza, tanto che è diventato difficile pensare ad un mondo senza essa.
Personalmente ho vissuto un’esperienza che mi ha fatto capire come spesso sia superficiale o
addirittura inutile l’utilizzo della tecnologia. Sono andata tre giorni a sciare con il progetto del Giocampus neve; in questa occasione i supervisori ci ritiravano i telefoni la sera alle diciannove, prima di cena, e ce li consegnavano alle diciassette del giorno dopo, per circa due ore. Ho notato che il primo giorno cercavo spesso il telefono nelle tasche, per scrivere ad un’amica, per fare una foto o semplicemente per guardare che ore fossero; nei due giorni successivi invece ne ho sentito meno il bisogno. Ho approfittato di questa occasione per conoscere nuove persone, osservare
meglio i particolari di qualsiasi cosa vedessi e, nei momenti liberi, per ascoltare il silenzio, il rumore delle persone che mangiavano e parlavano a tavola e per passare del tempo con la mia migliore amica e con persone conosciute lì.
Mi sono accorta inoltre di come sia stato fin troppo semplice ritornare al normale utilizzo del telefono, come se tutto quello che avevo “guadagnato” in quei giorni fosse scomparso in un solo click.
Credo che passare alcuni giorni senza telefono, o con un uso controllato di esso, sia quasi
fondamentale per staccarsi dal mondo in cui siamo abituati a vivere, che spesso non è nemmeno il nostro; sono convinta che questa “digital detox” possa essere utile per imparare cose nuove che nemmeno ci accorgeremo di aver assimilato e che probabilmente rimarranno nella nostra mente per sempre.
Il telefono, però non è l’unico strumento tecnologico di cui non riusciamo a fare a meno: la nostra vita è circondata dalla tecnologia, e spesso non ce ne rendiamo neanche conto: le
automobili per esempio, che ad oggi sono fondamentali per fare qualsiasi tipo di spostamento, o la luce elettrica, di cui non possiamo fare a meno, specialmente
la notte e d’inverno; oppure, ancora, quasi tutto ciò che usiamo è stato creato da macchinari tecnologici, dai vestiti alle bottiglie di polpa di pomodoro, che una volta venivano fatti a mano o con strumenti artigianali. Concludo dicendo che la tecnologia, come tutto, ha lati positivi e negativi, bisogna solo utilizzarla in modo consapevole, senza esagerare e soprattutto senza sostituire, se non per necessità, l’uomo
(nei lavori come nelle amicizie); credo sia fondamentale e letteralmente vitale per l’uomo oggi, ma spero anche che questa e le generazioni future impareranno ad apprezzare la natura e la semplicità prima di affidarsi alla tecnologia.
Francesca Elia, 1C