acqua sporca

Il vento caldo mi sta spegnendo, come un mozzicone abbandonato sull’asfalto.
I passanti mi calpestano, mi schifano guardandomi bruciare; un colpo di scarpa sporca mi getta nel vuoto, sul fondo di un tombino comunale e l’acqua e la melma mi trascinano per gli scarichi di questa città.
Il mio cadavere non si diverte ad inquinare il mondo, ma che altro può fare?
Mi raggiungeranno presto altri mozziconi, altre vite spente, dopo aver emesso il loro ultimo sboffo di fumo.
Ci faremo compagnia, moriremo insieme nel silenzio, nel gocciolio delle tubature, lontano dagli occhi di chi non vuole guardare.
Il mare è il nostro Nirvana, è la nostra meta, l’unica possibile destinazione; incontreremo le ceneri delle persone che hanno espresso con il loro ultimo, e forse unico desiderio, la volontà di riposare in pace nell’acqua sporca dell’oceano.
Ci racconteranno le loro storie, come solo i corpi di cenere sanno fare.
Li ascolteremo, li ascolterò piangere sui loro rimpianti, ma non dirò niente perché i mozziconi non parlano e mi lascerò cullare dalla corrente, e mi lascerò bagnare, e mi lascerò salare dall’acqua sporca che noi mozziconi abbiamo sporcato. 

Siamo tutti sulla stessa barca e finiremo tutti nello stesso mare inquinato.

 

Martina Alberici 5E // scirxppo

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