L’albero di Natale

Mancava solo un giorno alla vigilia di Natale e Lena non aveva ancora comprato i doni per i suoi parenti. Quest’anno si era trasferita da poco da Padova a Verona e non aveva avuto tempo per pensare ai regali.

Per fortuna il suo nuovo vicino di casa Milo si offrì di accompagnarla; quel pomeriggio sfrecciarono fuori casa per le spese natalizie.

Milo volle sapere di più a proposito dei parenti di Lena. C’era nonno Gianni che adorava i cani, ne aveva ben quattro; nonna Luisa, patita del giardinaggio: il suo orticello aveva ospitato ogni tipo di pianta; zia Agata che non poteva mai rinunciare a una buona tazza di tè; l’estroverso zio Aldo, un tipo esplosivo che aveva sempre una battuta pronta; infine i cuginetti Edo e Leo, due gemelli terribili di cinque anni che il Natale passato avevano cercato di arrampicarsi sull’albero addobbato!

Milo rifletté su che regali poteva consigliarle e la accompagnò al negozio di animali. Aveva pensato a una palla per far giocare i cani del nonno, ma lei ricordò che ne avevano già addentate parecchie e non sarebbe durata molto. Allora suggerì dei guinzagli. Misericordia! Mai regalare guinzagli al nonno che amava far scorrazzare i suoi cani nella campagna sterminata!

Decisero di soprassedere e andare al vivaio per il regalo di nonna. Il commesso presentò un ficus benjamin… che banalità per chi aveva addirittura un cedro del Libano in giardino!

Forse sarebbero stati più fortunati col regalo della zia. Milo si diresse al negozio di casalinghi per delle tazze o una teiera, ma credeva davvero che un’estimatrice del tè come la zia non ne avesse già a sufficienza?

Passarono alla libreria: Milo consigliò per lo zio un libro di barzellette; Lena inorridì alle terribili battute di quei testi.

A fianco c’era il negozio di giocattoli. Milo propose per i cugini un’automobile telecomandata, ma Lena temeva per l’incolumità della nonna. Una scatola di acquerelli? Per carità! Poi avrebbe dovuto ridipingere le pareti di casa! Intanto la commessa informò che il negozio era in chiusura. NOOO! Non avevano comprato nemmeno un regalo!

Mestamente Lena se ne andò verso casa mentre Milo le urlava da lontano di stare tranquilla: avrebbe trovato i regali adatti. Ma cosa stava dicendo? La mattina dopo, lei sarebbe partita per Padova per festeggiare la Vigilia dai nonni. Si chiuse in camera finché bussò alla porta Milo dicendo di rimboccarsi le maniche: avevano dei regali da impacchettare.

Lena non capì ma l’amico, già piazzato davanti al computer, le spiegò tutto. L’idea di Milo fu strepitosa e Lena alla vigilia di Natale fu applaudita dai parenti entusiasti dei regali ricevuti.

Volete sapere cosa regalò Lena?

I due amici trascorsero la notte a piantare alberi. Avete capito bene…Lena regalò ai parenti un albero ciascuno con certificato, carta d’identità e tutti i dati per seguire la loro crescita on line!

Per nonno Gianni fu piantato un albero del caffè in Ecuador dalla cui potatura si ottiene l’osso in legno per il gioco masticativo dei cani; per nonna Luisa una pianta di cacao in Camerun, forse l’unica pianta che mancava nel suo giardino; a zia Agata naturalmente spettò una pianta di tè in Sri Lanka dove si coltiva il miglior tè del mondo; allo scoppiettante zio Aldo era ovvio regalare un albero dinamite in Colombia e a Edo e Leo, un banano in Kenya, adatto alle arrampicate di due tremende scimmiette.

Lena aveva trovato dei regali originali, aveva contribuito a rendere più verde il pianeta, a fare del bene all’ambiente e ai contadini di molte piantagioni e aveva scoperto che Milo era un amico speciale.

Quello fu davvero un Buon Natale.

Chiara Boschi 1^E

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