“Ci sono giorni”: è l’anafora che si ripete nella poesia di Luca Tortolini e Daniela Tieni intitolata “Il catalogo dei giorni”. Essa è contenuta in un libro illustrato in cui, per ogni verso, è presente un’illustrazione che lo rappresenta e ne risalta il contenuto. Noi ragazzi della 1 E abbiamo letto in classe questa poesia che ci è stata mostrata dalla prof.ssa Pelosi e ci è poi stato assegnato il compito di scriverne una sul calco di essa inserendovi i nostri pensieri. Ognuno ha poi scelto il verso che voleva condividere con gli altri e che trovava più espressivo ed è stato quindi unito agli altri per formare una nuova poesia: “Il catalogo dei giorni della 1E”.
Dunque questa è formata dalle riflessioni di ciascuno di noi che sono state disposte e intersecate secondo un ordine armonioso e recita:
Ci sono giorni nostalgici,
giorni dove ripercorri i tuoi ricordi più belli.
E ti ritornano alla mente altri giorni
che vorresti rivivere.
Ci sono giorni indimenticabili e giorni passeggeri.
Vivi momenti che racconterai ai tuoi figli,
momenti che non se ne vanno.
Giorni che ti passano davanti,
nelle illusioni della tua mente.
Giorni che hai sempre voluto dimenticare.
Ci sono giorni curiosi in cui tutto è da scoprire.
Ti guardi intorno e rimani stupito.
Ci sono giorni noiosi in cui non sai cosa fare
anche se hai mille modi in cui sfogarti.
Ci sono giorni pazzi.
Dove ridi e non riesci a fermarti.
Te la prendi con le tue amiche, in fondo è colpa loro se ridi.
Ma tu ridi e ti diverti lo stesso con loro
e non smetterai mai di volerle
come tue amiche.
Ci sono giorni in cui fai una cosa,
ma vorresti farne un’altra.
Ci sono giorni in bianco e nero e ci sono giorni a colori,
in cui non sai decidere tra le scelte e ci sono giorni vuoti,
solo nero o solo bianco.
Ci sono giorni pigri
in cui non ti vuoi alzare, sei stanco.
Vuoi dormire, riposare.
Giorni in cui dormi e stai sveglio.
Apri e chiudi gli occhi.
Questo giorno in cui non hai voglia
ti preoccupa, ma rilassa
Giorni in cui non smetti mai di dormire
nonostante quello che c’è da fare.
C’è da lavorare, giocare. C’è da iniziare.
Dici: “Un altro giorno”, “No, sarebbe meglio ora”.
Come sono fastidiosi quei giorni.
Ci sono giorni in cui dici: “Perché questa brutta giornata”,
ma poi c’è sempre qualcuno che te la migliora.
Giorni in cui dici: “Che bella giornata”,
ma poi te la rovinano.
Ci sono giorni in cui dici: “Che noia”,
ma poi c’è sempre qualcosa da fare.
Ci sono giorni stanchi, giorni che non hai voglia di affrontare.
Ci sono giorni in cui fai una cosa, ma vorresti farne un’altra.
Ci sono giorni bui, in cui nessuna luce ti può far splendere.
Ci sono giorni scomparsi.
Ci sono giorni annebbiati, dove non capisci più niente.
Non sai dove andare. Vuoi restare, vuoi scappare.
Ci sono giorni stupidi.
In cui ti sbagli e ti sembra grave.
Te la prendi con la sfortuna, per consolarti.
Ma hai sbagliato tu
e dai la colpa agli altri
che non c’entrano niente.
Ci sono giorni delusi
in cui non ti guardi allo specchio
per paura di frantumarlo
vedendo la vergogna che sei diventato;
sono giorni dove diventi un egoista egocentrico che pensa solo a sé,
vorresti semplicemente mettere fine a tutto
nella speranza che il tuo corpo esanime
possa lasciare un messaggio più forte di quello che ha dato la tua voce.
Ci sono giorni indimenticabili e giorni passeggeri.
Vivi momenti che racconterai ai tuoi figli,
Momenti che non se ne vanno.
Ci sono giorni felici, in cui tutto va per il verso giusto.
Nulla può andare storto in quella giornata.
Ci sono giorni da ricordare in ogni minimo dettaglio
Ci sono giorni in cui decidi del tuo futuro,
ma dopo cambi idea.
Ci sono giorni in cui rifletti.
Un abbraccio, un risultato medico,
che una bella notizia arrivi.
Ci sono giorni in cui senti un qualcosa che non vorresti sentire.
Ci sono giorni decisivi,
in cui devi prenderti le tue responsabilità.
Ci sono anche giorni eccitanti in cui niente ti fa male,
nemmeno un errore in una frase importante.
Irida Danga e Viola Copelli