Antologia di haiku della 5C

La letteratura è come un seme, da cui nasce la pianta della cultura: un piccolo essere trasportato dal vento, grazie a cui raggiunge terre lontane portando con sé un po’ di sapere. Ed è così, giorno dopo giorno, che in un modo o nell’altro un simile soggetto poetico (vita quotidiana, amore, natura) e la medesima brevitas compositiva ha travolto e unito, con un ponte ideale, la poesia latina di Marziale (età flavia) e gli scritti giapponesi di nome haiku.

Lo haiku è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Esso non presenta alcun titolo ed è composto da sole 17 sillabe (o meglio more: in fonologia una mora indica una quantità di suono che determina una sillaba), suddivise in tre versi, secondo lo schema 5-7-5. 

Sono componimenti poetici formati da versi semplici e sinceri, da una manciata di parole; ciò che è fondamentale non è quello che viene detto, ma il non detto. Sono epigrammi che vengono dall’anima, basati sul riferimento alle stagioni e alla natura.

In ogni haiku è presente, dunque, un riferimento stagionale (il kigo), considerato il cuore del componimento poetico.

Esso può essere un animale, un luogo, una pianta, ma anche il nome di un evento o di una tradizione caratteristica di una determinata stagione.

Lo haiku può enfatizzare un solo tema o anche il contrasto tra due temi diversi. Spesso il contrasto viene indicato attraverso un trattino, un punto o una virgola (il kireji).

Il kireji ha, quindi, ha la funzione di segnalare al lettore un ribaltamento semantico o concettuale.

 

Dal Giappone, lo haiku si è diffuso anche in altri paesi, trovando imitatori in lingua inglese, francese e italiano, come ad esempio i poeti Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo.

 

Ed è leggendo questi testi che noi diciottenni ci siamo fatti ispirare dalla meraviglia dei paesaggi naturali nelle diverse stagioni, a cui abbiamo dato forma nelle poche parole delle nostre poesie.  Molti autori hanno attinto dalla cultura giapponese e hanno creato le loro opere rifacendosi ad essa, noi come loro abbiamo voluto metterci in gioco e creare i nostri haiku:

 

Buona immersione nella natura e nella lettura dei nostri haiku dalla 5C!

 

O vento gelido 

È il momento

Di far rinascere la natura.

(Filippo Valerio Basso)

 

Procedo stanco,

per la via arranco.

Son soddisfatto. 

(Rocco Bonvicini)

 

L’angelo dorme 

perso serenamente 

nel dolce requie.

(Rocco Bonvicini)

 

Guarda silente

Il guardiano notturno.

Invisibile. 

(Rocco Bonvicini)

 

C’è chi distratto

sogna casa, e chi

teme tempesta.

(Rocco Bonvicini)

 

Quest’oggi il caldo sole

Splende più di prima:

Rimini è vicina.

(Giacomo Borrini)

 

E il calore affanna;

s’abbassa ’l vento

iniziando il bel momento.

(Marcello Campanini)

 

A tempesta finita

sollevò lo sguardo

anche la rosa appassita.

(Alessia Cantoni)

 

Polline che vola 

posa sopra un campo 

primavera.

(Alessia Cimaglia)

 

Sole lucente 

campi di girasoli

seguono il cammino.

(Alessia Cimaglia)

 

 

 

Biancastro manto ovattato

avvolgi, il tiepido sole

smarrito, in lontananza.

(Zoe Coccoi)

 

Rifletti nell’orizzonte oscuro

la tua potenza, natura

travolgi con bianchi vortici i miei confusi 

pensieri estivi.

(Zoe Coccoi)

 

Il ghiaccio ferma tutto,

ma al di sotto 

l’acqua scorre.

(Giosuè Dallaturca)

 

Dopo la pioggia

Nel riflesso dell’acqua

Mille colori.

(Anita Gloria Dellapina)

 

È sprint scudetto

vento e caldo a mezzogiorno:

primavera d’intorno.

(Lorenzo Fiorani)

 

Sento il freddo

scendono le foglie

arriva l’inverno. 

(Noemy Garrubba)

 

E quando il mare cambia colore 

il rumore delle onde che culla l’amore 

per non riconoscere più il ticchettio delle ore

(Elisa Zucchi) 

 

Saette e tuoni,

Un filo di vento,

Torna la calma serena.

(Silvia Gelmini)

 

In cammino, nell’inverno, 

Nulla si vede, 

Poi una casa sfuocata appare. 

(Gaia Magnani)

 

Ecco la splendida natura

che bei ciliegi in fiore

nella piena primavera

(Vanessa Magnarini)

 

S’annebbia la via

cadon le foglie

autunno ormai alle soglie.

(Luca Malvisi)

 

Suonano le campane

uno stormo di uccelli

vola nel cielo.

(Elisa Manghi)

 

Impressione, 

illusione è l’estate 

in una mattina d’aprile

(Pietro Nurce)

 

Vento freddo soffia in mezzo a 

pini, alti come grattacieli che

ci indirizzano a posti senza confini.

(Matteo Pedroni)

 

La neve copre

le affollate piste

di Canazei.

(Matteo Pezzani)

 

L’estate sta finendo

il freddo arriva silenzioso come un ladro  

e una lacrima dal volto sta cadendo. 

(Pietro Sartori)

 

Abbagliata dalla luce del sole

una rondine

smarrisce il suo sentiero.

(Gabriele Scafaro)

 

Un lampo nella notte,

Un rombo lontano.

È iniziata

La tempesta mortale. 

(Martina Sozzi)

 

Nell’estate soleggiante

una cicala canticchia

un uomo non dorme.

(Riccardo Massimo Tancredi)

 

Estate, sguardo appassionato

Tra due sconosciuti 

Durato un istante.

(Martino Volta)

 

Classe 5C

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