Please, do not throw Galileo&friends in the toilet!

 

Cari rappresentanti degli studenti del Liceo Bertolucci,

cari ragazzi del Liceo Bertolucci,

sono una docente di matematica e fisica del vostro Istituto.

Molti di voi non mi conoscono, sono pochi anni che mi aggiro nei vostri corridoi. Molti di voi, sicuramente mi battono in anzianità di frequentazione di corridoi ed aule.

Vi scrivo comunque, partendo in svantaggio sulla familiarità con le vostre aule, ma almeno in vantaggio sugli anni compiuti.

Qualche giorno fa ho letto il programma della vostra assemblea d’istituto. L’ho poi seguita assieme ad alcuni miei studenti. 

Ammetto, ho prima avuto un momento di sconcerto (“si son sbagliati a scrivere, questi correttori automatici…”) ma a distanza di qualche minuto, il tempo di ascoltare qualche frase dell’ultimo intervento previsto per la mattinata, e lo sconcerto ha preso l’habitus ed i colori del totale sconforto.

Spero che leggiate le mie parole cercando di cogliere che la mia non è polemica ma solo un grande disappunto, forse la chiamerei delusione.

Mi sono innamorata di questo liceo per la sua libertà d’espressione, per la visione prospettica e l’indipendenza che riconosce a noi docenti e, a cascata, a voi studenti. Perché ci concede di spingervi (nel limite delle nostre conoscenze e capacità di docenti) verso una visione “scientifica” del mondo che vi circonda, declinata in tutte le diverse discipline, compresa la sfera umanistica. Un costante allenamento a potenziare le nostre e le vostre ancora immature capacità di argomentazione e di ragionamento. Un gioco bello quanto difficile per voi ma, vi assicuro, anche per noi. 

Indovinare la chiave per coinvolgervi non sempre è facile.

In questo contesto, ammetto, ho trovato poco digeribile accettare che voi ragazzi abbiate scelto per l’assemblea d’ istituto un incontro con una astrologa. Una astrologa? Ma davvero?

E allora mi chiedo e vi chiedo: qual è stato il valore aggiunto che avete acquisito oggi da una persona che si occupa di oroscopi, che crede nella disposizione di stelle e pianeti come elemento ascendente sul comportamento dei singoli? 

Ecco, a me è sfuggito il senso. Intendo il senso culturale, soprattutto in confronto agli altri incontri che avete proposto per la stessa giornata. 

Vi stiamo insegnando ad essere critici, a cogliere il sapore ed il gusto nell’imparare cose nuove, vedere il mondo con occhi diversi e più acuti. Vorremmo farvi capire, magari con tanta fatica reciproca, il linguaggio delle scienze per descrivere e migliorare le vostre conoscenze e magari la qualità della vostra vita futura ma, soprattutto, ad accettare i limiti attuali delle scienze stesse. 

Citando Einstein “Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.” Questo vi stiamo insegnando. A dubitare sempre prima di credere a qualsiasi cosa, a mettersi in discussione e provare a capire. Capire nel profondo, nel dettaglio, non cedere senza difesa alle cose che paiono più semplici da capire.

Non è vero la che la scienza non è in grado di dimostrare le “correlazioni” fra pianeti ed il carattere della propria personalità, come è stato detto stamattina. Le teorie sulla lettura della mano o le previsioni astrologiche, sono affermazioni che sono state, già da molto tempo, facilmente contraddette da semplici esperimenti o verifiche (vi consiglio, per esempio, di leggere “Come gli hippie hanno salvato la fisica” di David Kaiser).

 

E chi afferma il contrario non sa. PUNTO. Non è una colpa ma bisogna andare oltre e documentarsi con fonti che hanno una rilevanza scientifica. Non basta un qualsiasi sito web pescato a caso nel mare magnum del web.

In sintesi cerchiamo di insegnarvi ad essere liberi, di testa, per cultura e per mezzi conoscitivi. Ma liberi si diventa con fatica e con i mezzi giusti, non con la polvere degli unicorni o con Urano che entra nel segno di qualche costellazione.

Avrei capito ed apprezzato molto, invece, un incontro su un tema ben definito fra pari (una astrologa ed uno astronomo/psicologo/sociologo/fisico/matematico o storico…?).

Avete avuto cosa invece? Una consulenza online su che cosa? Cosa vi siete portati a casa, cosa vi è rimasto?

Siamo in un momento dove c’è molta, troppa confusione fra cosa si può dire con relativa certezza (i.e. caratterizzata da una maggiore probabilità di accadimento) e quello che non si può dimostrare (i.e. non ci sono esperimenti ripetibili e misurabili che lo dimostrano o se ci sono stati hanno dimostrato che la cosa non ha fondatezza). Ed anche questa relativa certezza vale solo per oggi e forse domani non varrà più. La scienza impara giorno dopo giorno. Non è un dogma, si evolve e si adatta alle nuove conoscenze. La scienza è dinamica, non crea certezze assolute. E’ il camminare su un filo ma, se il rigore e l’etica prevalgono, riuscirete come Philippe Petit a camminare sospesi fra quelle che furono le Torri Gemelle.

Io, personalmente, ritengo che una grossa fetta di responsabilità sia dei media e di tutti coloro che hanno dato risonanza e voce a queste persone confuse o “ignoranti” nel senso letterale: coloro che ignorano. Usare parole in prestito dalla scienza come “correlazione” non fa di una pseudoscienza una scienza. 

E allora vi invito a non commettere lo stesso errore della gran massa di persone che crede a tutto senza avere le competenze o la volontà per capirle. Per una volta provate ad essere più adulti e competenti di quanto non lo siete anagraficamente. 

Siamo parte di un liceo scientifico e dovreste esserne orgogliosi almeno quanto lo siamo noi adulti che ci lavoriamo. Io lo sono. 

Lo avete scelto voi e questo richiede reciproco impegno e responsabilità. Voi avete la responsabilità d’imparare ad essere più raziocinanti e critici di molti altri studenti che hanno fatto scelte di studio diverse, che magari non hanno un percorso di studio così specifico e dettagliato su certe materie. Noi docenti abbiamo la responsabilità di darvi costantemente strumenti veri, comprovati, metodi storico-critici, anche difficili certo, ma sicuramente etici e coerenti con la vostra scelta.

Per questo mi sarebbe piaciuto un bel coro di NO da parte vostra ad una proposta simile

E badate bene, non un NO ASSOLUTO. 

Un NO per la modalità scelta e cioè senza la contemporanea presenza di un esponente del mondo scientifico. Forse avreste potuto addirittura azzardare voi a far da controparte. In fondo sul vostro diploma avrete scritto Maturità Scientifica.

Ho avuto la sensazione che abbiate vanificato ore ed ore spese assieme a noi docenti a distinguere dove porre lo sguardo e dove volgersi altrove. Fuori siete ovviamente liberi di seguire ciò che meglio credete, ma dentro “La vostra Scuola” cerchiamo assieme di arginare questa deriva in cui tutto ha lo stesso valore, questa melma d’ informazioni che evidentemente fate ancora fatica a distinguere. 

Oggi, con questa ora che ho passato cercando di spiegarvi il mio punto di vista, ho tolto un’ora a voi. Ho tolto un’ora alla preparazione di una lezione dove poter raccontare qualche bellezza nascosta nelle meraviglie che cela la physis, la natura. E questa, vi assicuro, è bella senza trucchi o merletti, non ha bisogno di tarocchi o pianeti che collidono ma solo di tanta curiosità, determinazione e divertimento.

Spero almeno che questa mia ora sia fonte per voi di altrettante ore di riflessione e discussione.

 

“Scopo della scienza non è tanto quello di aprire le porte all’infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all’infinita ignoranza.”   (Da Vita di Galileo di B. Brecht)

 

Stefania Favilla

 

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