Durante una lezione del corso A level di inglese la nostra insegnante Aida Hamur ci ha assegnato una “task” peculiare: analizzare un testo che descriveva drammatici disastri naturali. Io, Giorgia Gelati, e Matteo Zurlini abbiamo deciso di scrivere un diario immedesimandoci nelle osservazioni di un volontario. Questa la terribile situazione: ci troviamo in Nepal quando nel 2015 una catastrofe naturale colpisce impietosa villaggi e persone. Verso la fine di aprile l’impensabile si materializza e una fitta nebbia che si veste di polvere e devastazione colpisce Gorkha con una magnitudo di 7.8. La paura non cessa e il timore di una ricaduta si conferma il giorno 12 maggio nelle zone confinanti Dolakha.
I due terremoti hanno causato la morte di 8964 persone e 23 447 feriti, per non contare i decessi di altre persone provenienti da altre nazioni. Secondo i dati raccolti dalla Croce rossa e dalla Mezzaluna Rossa oltre 800’000 abitazioni sono state distrutte o danneggiate. Oltre ciò numerose strade, strutture governative ed edifici storici sono state rase al suolo o danneggiati. Molti villaggi rurali hanno ceduto ai terremoti e molte persone sono scomparse; per non parlare degli effetti causati dal terremoto di aprile: una terribile valanga sul monte Everest ha ucciso 21 persone.
Il numero di persone rimaste senza casa è pari a 800’000 e questa condizione ha costretto le persone senzatetto a risiedere in rifugi temporanei.
Vi lascio la pagina del diario.
The diary of Oliver
Dear diary,
these past few days I’ve been scared to even set foot outside my house because of the disaster caused by this never-ending earthquake that haunts me with terrible nightmares.
My town, as well as my house, has been destroyed along with many others. Fear fills the streets with regret and pain, children don’t even come out to play anymore because of the general chaos that has been generated. Many people are missing, my friends are nowhere to be found and so is my heart, that has been lost with the devastation of my village. I’m currently living in a temporary shelter together with some survivors. I don’t know how longer we’ll be able to withstand this grief.
These catastrophes are a disgrace for all the human kind; we see destroyed families and houses, hundred years of effort and hard work disappeared just in a few minutes. Everything is gone and I understood how small and weak humans can be before nature.