Tutti i vincitori e le motivazioni!!
quarti classificati a pari merito con 24 punti
- Dieci piccoli indiani (dal romanzo di Agatha Christie)
realizzato da Giovanni Desimoni, Marco Conforti, Paolo Zampaglione e Sebastiano Boni Liceo A. Bertolucci, 1 E - La primavera, di Ugo Betti
di Filippo Ori e Lorenzo di Buono Liceo A. Bertolucci, 1 E - Paura, di Raymond Carver
realizzato da Fabio Buratti, Davide Calestani, Vittoria Marchi e Giacomo Goni Liceo A. Bertolucci, 1 T - 9 marzo 2020, di Mariangela Gualtieri
realizzato da Giulia Gatti e Luca Marcogliese Liceo A. Bertolucci, 1 T
terzi classificati con 26 punti
- Le fedeltà invisibili, di Delphine de Vigan
realizzato da Lucia Tondelli, Asia Alinovi, Chiara Alinovi e Lorenzo Tebaldi Liceo A. Bertolucci, 1 E
Il trailer punta con decisione sull’essenzialità della narrazione. Su un foglio bianco, bene evidenti, vengono appuntate, una dopo l’altra poche parole: poche parole e modi di essere che circoscrivono il rapporto fra genitori e figli: è la nostra fragilità , di figli e di genitori, che ci conduce all’incomprensione. Ci dicono qui gli autori, in maniera diretta e priva di fraintendimenti che ogni rapporto si basa su un unico semplice fondamento: il coraggio di comprendere l’altro. Ci lasciano anche intendere che proprio il romanzo Le fedeltà invisibili abbia avuto altrettanto coraggio nell’affrontare in maniera diretta e convincente questo unico nodo delle relazioni umane. - Il cielo è di tutti, di Gianni Rodari
realizzato da Giulia Quattromini, Marta Allodi e Anna Pileggi Liceo A. Bertolucci, 1 E
E’ un inno al cielo quello di RodarI. Il cielo è la volta entro cui la terra dispiega i suoi orizzonti. L’orizzonte entro cui la terra che calpestiamo appare e si nasconde. Ma a differenza della terra il cielo ci resta distante. Non possiamo impadronircene, farne la nostra proprietà, usarlo e farlo a pezzetti. Mentre la terra è concreta (usabile, sminuzzabile, degradabile) il cielo nella sua intangibilità è astratto, conserva la sua purezza. Per questo il cielo è di tutti. Queste caratteristiche di intangibilità e astrazione sono rese bene usando la tecnica della solarizzazione delle immagini, come fossero poste sotto il dominio e l’influsso del sole e del cielo.
- Ode al pomodoro, di Pablo Neruda
realizzato da Riccardo Riccò, Mattia Lombatti e Klajdi Kaja Liceo A. Bertolucci, 1 E
Quest’ode al pomodoro, di Neruda, è originalissima nel rendere il pomodoro una presenza viva la cui essenza è essere un dono per l’uomo. Un dono di convivialità e di serenità. Non ha misteri, zone d’ombra, il pomodoro, ma solo questa volontà di rappresentare la solarità che è del mondo, fin nelle cose più umili, e che è ben rappresentata nel video, nelle voci calme, nelle immagini quiete e piene di luce.
Secondo classificato con 31 punti
- La ragazza drago, di Licia Troisi
realizzato da Sofia Castelluccio Liceo A. Bertolucci, 1 E
Sofia ha saputo realizzare veri e propri “effetti speciali”, integrando sapientemente le parti girate da lei stessa con spezzoni di film, ottenendo un risultato coinvolgente. È riuscita a comunicare l’idea di azione, di movimento, facendo intuire i colpi di scena che ci attendono nel libro, senza però rivelare dettagli fondamentali.
Primi classificati a pari merito con 32 punti
- Non dirmi che hai paura, di Giuseppe Catozzella
realizzato da Vivian Reverberi Liceo G. Marconi, 2 T
Il trailer è costruito con molta perizia. Le immagini sono incastonate su uno sfondo nero che simboleggia un mondo oscuro e dominato dalla violenza e dalla paura. Su questo sfondo si inscrive la storia della protagonista, Samia, e del sentimento che guida ogni suo agire: il coraggio. Il coraggio di essere e diventare ciò che si è e si vuole essere Tutto questo è mirabilmente reso nella scena centrale in cui l’effigie della pantera trascolora e si trasforma nel viso di Samia. In questa immagine c’è anche la trasformazione di Samia che esce dal buio, dalle sue paure, le attraversa e trova in sé il coraggio di vivere, correre, sognare. . Solo questo coraggio dà un senso profondo all’essere umano e lo rende tale, ma sovente non ha a che fare con la nostra dimensione razionale, bensì con una dimensione più naturale, vitale e istintiva come sembra indicare l’immagine della pantera - Ho bisogno di silenzio, di Alda Merini
realizzato da Sofia Canali Liceo A. Bertolucci, 1 T
Il trascorrere lento, una nell’altra, delle immagini, quiete, segna il bisogno impellente della poetessa di spogliarsi di tutto ciò che è accessorio, rumoroso, superfluo: le parole del mondo e il suo chiacchiericcio. Far tacere il mondo per trovare anche dentro di sé il silenzio in cui far emergere le parole vere, essenziali, rare, per ricongiungersi a se stessi. La scelta del bianco e nero, e della lentezza del montaggio, è coerente con questo bisogno di spogliarsi di ciò che è superfluo. Due note di colore racchiudono la narrazione fatta solo di bianchi, di neri e di grigi. All’inizio (la nostalgia per un mondo perso e offuscato dalle parole) e alla fine come segno della fiducia che il percorso del silenzio, dell’essenzialità, possa di nuovo far emergere ogni sfumatura del mondo nella sua pienezza.
- Migliore videopoesia
- Ho bisogno di silenzio, di Alda Merini
realizzato da Sofia Canali Liceo A. Bertolucci, 1 T
Video più votato su Youtube
- Virus la grande sfida, di Roberto Burioni (con 361 Mi piace, secondo classificato Ho bisogno di slenzio con 324 Mi piace)
realizzato da Alessandro Roscilli, Alberto Rozzi , Isacco Zecca Liceo A. Bertolucci, 1 E
E’ efficace la costruzione del racconto che inizia delineando uno scenario dominato da zone d’ombra, dal dubbio, dall’ignoranza. Poi il ritmo si fa più serrato, ma anche disteso e fiducioso per annunciare una certezza. Se le battaglie contro il virus saranno condotte in nome della scienza e della responsabilità la guerra infine sarà vinta dall’uomo e dalla ragione.