La nostra vita è in bilico ogni giorno. Non sappiamo cosa ci potrebbe succedere domani, neanche tra un’ora. Non è questo che deve ingombrare la nostra testa; la vita è altro, la vita non fa paura; la vita è troppo breve per essere sprecata a preoccuparci di cose che non possiamo controllare.
Un virus ha invaso il nostro mondo disordinato e non possiamo farci niente – e ora è ancora più in disordine, ma le persone non se ne curano. Invece di unirci sembriamo coinvolti in una gara tutti contro tutti, e contro la fine; non è la fine, o almeno non quella che alcuni credono.
È certamente la fine di un periodo, perché una fine richiede, necessita di un inizio immediatamente successivo, per garantire il proseguimento del ciclo – e dopo tutto questo ci sarà senza dubbio un altro inizio, come semplicemente quello scolastico, ma anche consapevolezza.
Tutto comincia e, inevitabilmente, finisce.
Quello che si impara è che non sempre è un evento negativo: spesso ha sapore di aria nuova, una finestra aperta la mattina dopo una notte riempita di incubi; basta saperlo notare e non scappare dalla brezza se sembra troppo fredda: ti farà respirare.
Riflessione ispirata a “Pericolo” di Franco Arminio
Marianna Massari 2^E