“Da questi giorni improvvisamente misteriosi
non avremo altra, più luminosa eredità”.
(Franco Arminio, da “L’orologiaio Virus”)
In questi giorni di quarantena il poeta Franco Arminio è a disposizione per ricevere delle telefonate da chiunque abbia voglia di scambiare due chiacchiere. Così ho deciso di chiamare il poeta e parlare un po’ con lui.
Gli ho detto che lo conosco grazie alle letture delle sue poesie nelle ore di italiano, e che ho i suoi libri. Mi ha chiesto come fosse la situazione qui a Parma, è molto preoccupato per il nord Italia a causa del numero dei contagi da coronavirus, ma ha detto che quando tutto questo finirà verrà sicuramente qui.
Abbiamo parlato di poesia, e non si aspettava che per la mia età potessi scrivere poesie. È stata una grande emozione poterglielo dire, perché di solito tendo a non farle leggere: la scrittura per me è uno specchio, un modo per guardarmi da una diversa prospettiva. Mi ha detto di mandargli una mia poesia, e che ne riparleremo perché sarebbe tanto felice di risentirmi.
Abbiamo fatto un discorso bellissimo sui giovani: come me sostiene che il mondo sia nostro, e che dobbiamo allearci tutti insieme per cambiarlo, in positivo. Proprio per questo ecco i due versi che ho messo all’inizio: da questa esperienza trarremo un’eredità magnifica, saremo arricchiti interiormente.
Mai avrei pensato in questi giorni di quarantena di poter fare qualcosa di tanto alternativo, e invece anche da casa è possibile parlare di attualità, sentirsi appoggiati dalle persone più grandi. Come dice Arminio, noi giovani siamo forti, noi dobbiamo prendere il mondo in mano. Restiamo uniti, solo così sconfiggeremo tutti insieme questo momento di difficoltà, e solo così avremo un modo di vivere la nostra vita ancora più bello.
Sono tanto grata per le sue parole, per la speranza che mi ha dato.
Dobbiamo condividere pienamente le sue parole: “essere distanti non è una punizione, ma un’opportunità per sentirci intensamente più vicini”.
Di Serena Citriniti 4A