“Sulle strade color rubino dipinte dal tramonto
Si ripetono i passi di una fanciulla che con occhi spenti si reca verso il calar del sole.
Mille sono i motivi che la spingono a camminare verso il diverso,
verso la quiete, verso la pace.
Un masso regge il suo corpo fragile che risplende nella sera
Il viso graffiato dalle paure e gli occhi luccicanti di dolore
si perdono in quel tenero color amaranto
Che tinteggia con mille sfumature il grigio mondo che è alle sue spalle.
In lontananza si avvertono colpi di artiglieria
Ma guardando il tramonto c’è ancora speranza,
domina il silenzio e i colori,
che per diversi istanti ricoprono con un velo di polvere le pagine drammatiche della sua biografia.
E ancora li verso il tramonto si sfocano le dure leggi della guerra,
Cade il sole verso l’orizzonte, ma domani tornerà”
“Verso il tramonto”, Mariano
Quand’ero piccola e andavo a trovare mia nonna durante l’estate adoravo la libertà che mi trasmetteva il suo immenso giardino. Mi piaceva arrampicarmi sugli alberi e correre nei prati baciata dal calore del sole, ma la cosa che apprezzavo di più erano i fiori. Erano bellissimi, e io amavo profondamente osservarli e provare a disegnarli su un piccolo quadernino di scarabocchi che portavo sempre con me. Ero sempre all’aria aperta: quel giardino era il mio regno. Una sera, dopo aver cenato, ero uscita per sfruttare gli ultimi raggi del sole per terminare il disegno di un bellissimo hibiscus rosso fuoco quando lo sguardo mi cadde su una piantina che si trovava proprio lì accanto, interamente coperta di piccoli fiori gialli e rossi. Possibile che non l’avessi mai vista? Eppure quel giardino lo conoscevo come le mie tasche! Non potevo non accorgermi di quei fiorellini tanto colorati. In seguito ho scoperto che si trattava di “bella di notte”, una pianta che non conoscevo i cui fiori sbocciavano all’imbrunire per poi richiudersi durante il giorno. Ne ero rimasta totalmente innamorata, e tuttora mi affascinano. Questi fiori così minuti non sono come gli altri, che cercano di godere dei raggi caldi e della luce intensa durante la giornata: loro amano la calma della notte, e si schiudono appena il sole cocente cala, per ammirare quando il cielo diventa colorato come la tela di un pittore. Sarà forse per questo motivo che i loro petali hanno gli stessi colori del crepuscolo? Chi lo sa, mi è sempre piaciuto pensare che ci fosse una relazione particolare. So però che da quel momento ho iniziato a prestare più attenzione a questo magico momento della giornata e mi sono resa conto che le belle di notte non erano le uniche ad amarlo.
Avevo letto tempo fa un detto, che da quel momento mi è rimasto nel cuore. Recitava “Quando un artista muore, Dio gli lascia dipingere il cielo un’ultima volta”. Da allora, quando vedo un tramonto particolarmente vivido e colorato, mi domando chi fosse l’uomo o la donna in questione. Cosa facevi nella tua vita? Da dove venivi? Chi era la tua musa ispiratrice? I tramonti hanno dei nomi, sono l’ultimo saluto di persone che non ci sono più. Se ci sediamo su una panchina ad ascoltare, i tramonti raccontano. Che cosa? Di tutto. Storie di amori lontani, racconti orientali carichi di mistero, antiche fiabe ormai dimenticate… È come se le onde della lontana memoria del mondo si andassero ad infrangere contro le sponde del nostro irreale presente portando con sé conchiglie di ricordi, nella speranza che qualcuno si chini a raccoglierle e a rimirare la loro bellezza. Bisogna soltanto saperli ascoltare: se riuscissimo a cogliere tutto ciò che sussurrano i loro colori a quest’ora saremmo già scrittori di successo.
Una delle cose che più mi affascina immaginare è che da qualche parte, nel mondo, ci sia sempre un tramonto. Quando io mi sto svegliando al mattino, da qualche parte là fuori qualcuno sta finalmente riposando guardando gli splendidi colori del crepuscolo dopo la giornata più impegnativa della sua vita, o forse dopo la più bella. È come se gli facessimo posto, come se gli dicessimo “Ora finalmente puoi prenderti un po’ di tempo per te, veglieremo noi da qui sul tuo riposo”. Chissà cosa starai facendo tu, persona dall’altra parte del globo, mentre guardi il calar del sole. Già perché questo meraviglioso fenomeno lo si può vivere in una miriade di modi diversi. I ragazzi lo sanno. Ho una cara amica che, quando il tramonto presenta colori particolarmente intensi, tenta di cogliere le varie sfumature del cielo per poi dipingerle su tele bianche. Vederla all’opera con tutti i suoi pennelli è un privilegio e uno spettacolo. Ripete sempre che il tramonto è il momento magico per eccellenza, e che i momenti magici vanno vissuti al massimo. E d’altronde, come potremmo darle torto?
Giulia Volpato