I ragazzi lo sanno – la Calma

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

“Meriggiare pallido e assorto”, Eugenio Montale

Leggendo questa poesia la mia mente richiama con insistenza a sé una sola parola: calma. Quella calma estiva che pervade ogni cosa nelle ore più calde della giornata, dove tutto assume le proprie posizioni millenarie e chi osserva non si capacita di come, ogni giorno a quell’ora, sia sempre tutto uguale.

gattoCi avete mai fatto caso? Spesso abbiamo sotto agli occhi azioni quotidiane a cui non diamo più importanza. Ma credetemi: se il gatto dei vicini non si appisolasse sui gradini di fronte a casa vostra ogni giorno nella stessa posizione, se l’ombra della betulla non entrasse dalla vostra finestra esattamente a mezzogiorno oppure se, a partire da una certa ora, le cicale non cominciassero a cantare insieme, vi accorgereste che manca qualcosa, appunto quella calma eterna che regola gli eventi.

Quanto la calma è presente nella nostra società? Poco. Davvero pochissimo. Siamo sempre intenti a fare chissà quali cose nel minor tempo possibile, come se essere rapidi fosse ciò che davvero importa nella vita. La preoccupazione costante di essere in ritardo, il timore di impiegare troppo tempo per fare una qualsiasi cosa, di non arrivare in tempo, di venire criticati se ciò dovesse accadere… Pensieri che ci frullano nella testa ogni giorno. È giusto ragionare in questo modo? Riflettiamo. Secondo voi è più importante arrivare cinque minuti prima ad un appuntamento oppure arrivare lievemente più tardi perché in radio passavano la canzone perfetta per lo splendido tramonto che abbiamo davanti?

I ragazzi lo sanno. Con la loro natura a metà strada  tra l’adulto e il bambino, i ragazzi conservano in loro quella scintilla di purezza che contraddistingue i più piccoli. Quando eravamo bambini avevamo forse tutti quei problemi legati alla frenesia che oggi ci affligge? No. I ragazzi sanno bilanciare questa spensieratezza infantile con i doveri degli adulti. Cosa importa se per convincere una ragazza ad uscire con voi impiegate giorni o settimane? Oppure se rientrate a casa un quarto d’ora più tardi perché avete riaccompagnato a casa un amico? Prendete le cose con calma, c’è tempo. È semplice pentirsi in seguito di tutti i momenti e delle occasioni perse. Se, come diceva Natalie Ginzburg, “E’ vero che a un certo punto della nostra vita i rimorsi li inzuppiamo nel caffè la mattina come biscotti”, cerchiamo di averne il minor numero possibile sul nostro tavolo quando sarà arrivato il nostro momento di diventare adulti.

Giulia Volpato 4D

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