“Tu credi
veramente
di
non essere bella
ed io
ad un certo punto
ci ho creduto che ci credi
e dunque ho saputo
che tendi
alla pazzia
o forse
hai
una percezione
strampalata
del vero
o ancora
hai uno specchio cattivo
nella tua cameretta di bambina
che ti fa gli scherzi
uno specchio
magico cattivo
tipo gli specchi
delle fiabe
Io
quello specchio
lo infrango adesso
e tu
sappi
adesso
che
sei
senz’ombra di qualsiasi assurdo dubbio
bella”
“Specchio”, Guido Catalano
Strana la bellezza, davvero strana. E’ forse l’unico argomento su cui gli uomini non possono essere concordi. Non è insolito? In un mondo dove si tende a dare definizioni inequivocabili e valide per tutti, dove tutto è bianco o nero, la bellezza non si colloca né ad un estremo né all’altro. Nemmeno al centro, nemmeno in un punto ben definito e chiaro. Siamo noi a scegliere dove posizionarla e che valore darle. Siamo noi ad indirizzarla verso un soggetto oppure un altro, e la nostra decisione sarà incontestabile. Abbiamo un rapporto particolare con la bellezza. È allo stesso tempo elemento di divisione e di unione, di intesa e contrasto. Spesso la troviamo nelle piccole cose, nei dettagli.
Provate un giorno d’estate a sedervi su una panchina di un parco con una persona. Restate in silenzio per un po’, osservate, fate vagare lo sguardo attorno a voi. Quando vi sembra che sia trascorso un po’ di tempo, chiedete all’altro cosa lo ha colpito di più. Le vostre opinioni saranno molto probabilmente diverse. Magari l’altro si sarà soffermato su particolari che voi nemmeno avete preso in nota: la bellezza è maestra nel nascondersi e mimetizzarsi nei dettagli del mondo.
Riconoscere la bellezza diventa ancora più complesso se parliamo di una persona. I ragazzi lo sanno, eccome se lo sanno, e infatti fanno particolarmente fatica a trovare la bellezza in loro stessi. Spesso ci guardiamo allo specchio e, dopo un’occhiata, troviamo mille difetti: i capelli non sono ben lisci, le mani vagano senza saper dove stare, la schiena è un po’ curva, gli occhi troppo vicini, il fisico non ne parliamo… Molto spesso questi pensieri tossici ci frenano, ci condizionano.
La verità è che la bellezza si deve saper cogliere. So che sembra una cosa banale, ma per i ragazzi non è così scontato. Si tende spesso a dare giudizi affrettati, non soffermandosi più di tanto sul soggetto in questione. E così un neo in una posizione inusuale del volto, un naso particolarmente appuntito oppure un modo insolito di ridere diventano presto dei difetti. In realtà queste piccolezze sono ciò che ci rendono diversi e unici nel nostro genere: perché quindi considerarle in modo negativo? La bellezza si cela anche in questi particolari e, una volta individuata, (un processo senza dubbio non semplice che richiede esperienza) sarà difficile restare indifferenti di fronte ad essa. Innamorarsi di una piccola cicatrice sopra al sopracciglio sinistro non potrà essere tanto difficile (ma questa è un’altra storia).
Giulia Volpato 4D