Anche quest’anno la Fondazione Magnani Rocca, sede di un’esibizione permanente di preziose opere d’arte classica e di periodici eventi artistici, ci ha proposto interessanti mostre, l’ultima delle quali riguarda la Pop Art, visitabile dal giorno 8 settembre al giorno 9 dicembre 2018.
Tra i lavori più prestigiosi, si possono ammirare quelli dell’artista Roy Lichtenstein; in particolare una delle sue più famose litografie, intitolata “Crying girl”, è stata scelta come manifesto dell’esposizione dedicata alla famosa corrente artistica dello scorso secolo.
Roy Lichtenstein è uno dei massimi esponenti della Pop Art Americana. Nasce a New York nel 1923 e fin da bambino è un appassionato disegnatore. Negli anni ‘50 inizia la sua carriera di pittore. In quel periodo in America era in auge la corrente artistica dell’ “Espressionismo Astratto” così definito in quanto legato alla sensibilità umana ma indefinito, tra i cui esponenti si possono annoverare nomi illustri come Pollock e Rothko.
Questo movimento nacque dopo i due spietati Conflitti Mondiali, quando finalmente si preannunciava per l’intera popolazione un cambiamento generale, una rinascita, uno spirito di ottimismo che avrebbe coinvolto anche l’arte. In questo contesto storico e culturale nasce la Pop Art (abbreviazione di “Popular Art”, ovvero arte popolare). Gli artisti appartenenti a questa corrente si resero subito conto delle innovazioni che stavano scuotendo la società americana del tempo; in particolare erano attratti dal linguaggio della pubblicità, facile ed immediato, che tutti ben comprendevano.
Da qui nasce la volontà di un’evoluzione nel modo di esprimere i concetti in modo artistico, rifacendosi ai modelli delle pubblicità. Come negli annunci sulle riviste, i soggetti della Pop Art sono spesso ingigantiti e colorati mediante la tecnica dei puntini (i famosi Ben-Day Dots).
In particolare il procedimento utilizzato da Lichtenstein prevedeva l’impiego di una vernice che si assorbe e si asciuga velocemente, brillante e che non cola, un misto tra olio e colore acrilico, che veniva stesa su una grata con piccoli fori posta sopra al disegno, per ricreare l’effetto a puntini. In un secondo momento ai Ben-Day Dots verranno aggiunte dall’artista anche bande oblique, che conferiranno alle opere pittoriche le caratteristiche che ben si possono osservare in mostra.
I colori giocano un ruolo fondamentale: quelli maggiormente utilizzati sono i primari, più raramente i secondari. L’immediatezza e l’intuizione erano alla base del messaggio che gli artisti della Pop Art volevano trasmettere, e l’utilizzo di pochi e semplici colori contribuiva all’ottenimento del risultato desiderato.
Spesso nelle opere di Lichtenstein vengono anche rappresentate giovani donne molto belle la cui espressività di viso e corpo veniva enfatizzata e valorizzata dalla maestria dell’artista.
La sua intera opera risente degli influssi dell’espressionismo astratto, la cui impronta rimane costantemente presente nelle creazioni del pittore. Il segno principale di questo rimando alle origini artistiche di Lichtenstein sono le pennellate di colore, elemento di base per l’arte espressionista, che vengono riprese dall’artista in alcuni suoi dipinti sotto forma di diverse modalità, inizialmente con pennellate vere e proprie per poi evolversi in linee curve colorate che ricordano l’effetto tipico dell’espressionismo astratto (si veda l’opera “Girl with tear”).
Numerose classi del Liceo Bertolucci si sono recate a visitare la mostra, accostandosi per la prima volta a questa tipologia di arte. L’arte moderna ci sembra diversa rispetto alla concezione classica del termine e non sempre è apprezzata come meriterebbe. Tuttavia non si può rimanere indifferenti di fronte a queste enormi litografie e tele e ai loro vibranti e accesi colori.
L’obiettivo della Fondazione Magnani Rocca è anche questa volta quello di avvicinare i visitatori a mondi artistici meno conosciuti, ma non meno affascinanti.Osservando le opere d’arte moderne non si può far altro che immaginare linee e colori prendere vita e lasciarsi conquistare dalla sensibilità degli artisti che hanno saputo cogliere il cambiamento delle loro epoche e che ci hanno restituito i loro pensieri trasformandoli in preziosi frammenti di eternità.
Giulia V.