Detective per un giorno

Avete mai pensato di diventare degli investigatori? Di risolvere dei casi? Di cercare prove per arrestare criminali? Questa è l’opportunità che è stata data agli alunni delle classi 1F e 1B che sono diventati detective per un giorno.

Il magistrato Paola Dal Monte, il dirigente della squadra mobile Cosimo Romano e il responsabile del gabinetto regionale polizia scientifica dell’Emilia Romagna Francesco De Paolis ci hanno guidato in questa esperienza facendoci risolvere un caso realmente accaduto.

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La protagonista del nostro caso è una ragazza sudamericana di 20 anni che lavora e vive in un appartamento a Parma con sua madre e sua sorella. Tutto inizia da una telefonata alla polizia da parte della madre della ragazza la quale, tornando a casa verso le 18:30 e non trovandovi la figlia maggiore che avrebbe dovuto essere già rincasata, inizia ad insospettirsi. Infatti da tutto il giorno la ragazza non risponde alle chiamate. La squadra mobile, interpretata dai ragazzi, si reca nella casa ed interroga la madre e la sorella minore. Dagli interrogatori si scopre l’esistenza di un ex-ragazzo residente a Milano. L’ultima volta che la madre e la sorella hanno visto la ragazza scomparsa, lei stava ancora dormendo. La madre è uscita di casa verso le 8:30, invece la sorella verso le 8:45. La prima ipotesi è quella della scomparsa, che potrebbe essere avvenuta per allontanamento volontario o meno.

 

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La squadra mobile effettua un primo controllo, trovando la casa quasi in perfetto ordine tranne per due cose sospette: minuscole macchie di sangue di fianco al letto ed una striscia di colore rossastro in bagno. A questo punto alla squadra mobile si aggiungono il magistrato e la polizia scientifica, sempre interpretati da alcuni ragazzi, i quali, per calarsi meglio nel ruolo, indossano casacche, mascherine, proteggi scarpe e camici. Da un sopralluogo più accurato effettuato in seguito dalla polizia scientifica, grazie a delle particolari luci ultraviolette, si scopre che le macchie di sangue vicino al letto sono solo una piccola parte di una macchia molto più grande, precedentemente pulita.

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Decidono così di controllare il letto e trovano sul copriletto alcuni capelli. Tolto il copriletto ne vengono trovati altri sul materasso ed in seguito gli agenti trovano un fagotto bianco sotto al letto. Delicatamente la polizia scientifica rimuove il lenzuolo, sotto al quale si scopre il cadavere della ragazza con indosso un paio di pantaloncini, il reggiseno e la testa coperta con sacchi della spazzatura: qui si tratta di un omicidio! Rimuovendo i sacchi della spazzatura si intuisce che la ragazza è stata innanzitutto colpita alla testa e poi, dalle petecchie presenti negli occhi, si deduce che sia morta per asfissia. Vengono poi tolti i pantaloncini ed eseguito un tampone per vedere se la ragazza è stata violentata: da qui inizia l’indagine per omicidio; bisogna trovare il colpevole, il movente e l’arma del delitto e no, non è Cluedo.

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Per prima cosa, la squadra mobile interroga i vicini di casa venendo a scoprire che un ragazzo incappucciato è stato avvistato nel cortile verso le 7:00. Da un interrogatorio ad un altro vicino risulta che quest’ultimo ha un rapporto di amicizia con l’ex fidanzato della vittima: quella stessa mattina il vicino di casa lo aveva ospitato  verso le 8:15. Durante una chiacchierata si è scoperto che il motivo della presenza del ragazzo era per riappacificarsi con la fidanzata. Il ragazzo lascia casa del vicino verso le 8:45. L’ex fidanzato, successivamente, si presenta sotto casa dell’amico per chiedergli le chiavi di un locale di servizio, in modo che potesse lavarsi prima di prendere il treno per Milano. La squadra mobile si reca, così, a perlustrare i cassonetti della zona, dove vengono rinvenuti una maglietta sporca di sangue e un martello. Ora vi è un’ultima cosa da capire: se è un omicidio premeditato o meno. Si capisce che è premeditato dal fatto che il ragazzo fosse lì già dalle sette, che conoscesse gli spostamenti della madre e della sorella della vittima e la prova schiacciante è che il martello l’aveva portato da casa. Non resta che trovare il nostro colpevole e metterlo in carcere.

Dal Monte, Romano e De Paolis, professori per un giorno, ci hanno aperto gli occhi su come a volte il mondo reale sia violento e di come sia difficile e importante il lavoro che li impegna tutti i giorni.

 

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Gaia Barbieri, Bianca Cigliano, Laura Visioli, Sofia Ceresini 1F

 

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