Il 3 febbraio si è aperta presso le scuderie del Castello Visconteo di Pavia la mostra “Steve McCurry. Icons”, una mostra che da qualche anno sta facendo il giro d’Italia portando con sé alcune delle opere di uno dei fotografi più famosi dei nostri tempi.
A detta dello stesso McCurry la mostra, comprendente ben cento dei suoi scatti, vuole essere una sorta di retrospettiva sulla sua carriera ormai quarantennale. Il visitatore potrà osservare, insieme ai ritratti, quella che McCurry definisce “shared humanity”, attraverso un percorso che permette di conoscere le etnie più lontane e scoprire quanto l’umanità sia in realtà accomunata da sentimenti universali che ci rendono tutti simili.
La curatrice della mostra Biba Giacchetti parla così della mostra: “Con le sue foto ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia, infatti, con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e d’ironia”.
Questa mostra riunisce soggetti provenienti da ogni parte del Mondo, dall’Afghanistan al Brasile, dal Giappone a Cuba. Ad impreziosire la mostra non mancano le fotografie che hanno contribuito a rendere Steve McCurry il fotografo che è oggi. Tra questi è impossibile non menzionare il ritratto di Sharbat Gula, la cosiddetta “ragazza afghana” fotografata nel campo profughi di Peshawar nel 1984. Oltre alle fotografie la mostra comprende anche dei contenuti multimediali, tra cui un video intitolato “le massime di Steve McCurry”, in questo video l’artista illustra il suo punto di vista e l’approccio con cui si rivolge alla fotografia. Un ultimo motivo per andare a visitare la mostra è il video realizzato dal National Geographic che racconta l’immensa ricerca che è stata necessaria per rintracciare, e fotografare, dopo diciassette anni la ragazza di Peshawar che aveva posato per McCurry nell’84.
Questa mostra è dunque un appuntamento imperdibile, rimarrà a Pavia solo quattro mesi, fino al 3 giugno. Ci sono anche molte attività organizzate per scuole e famiglie che rendono la mostra adatta a tutti.
( Federico Boccucci, 5E)