Vi siete mai chiesti qual è stata la più grande invenzione dell’uomo? Quella che più lo ha influenzato e reso differente dagli animali? Alcuni potrebbero dire la ruota, il telefonino, il motore ecc. ma la vera invenzione con la L maiuscola è la letteratura.
Ma cos’è la letteratura? Può essere qualsiasi cosa, ed è questo il suo bello. Puoi parlare di storia, di fantasia, di drammi umani, di paure, del nulla e la letteratura te lo consente. Puoi rendere fruibili le tue idee ai più, puoi spiegare il senso della vita o cercare di sfatare una teoria avversa, tramite la letteratura puoi muovere le masse e persino cambiare il mondo.
La letteratura è onnipotente, puoi creare e distruggere, puoi influenzare e terrificare, puoi comunicare o confondere, puoi insegnare o ingannare. Infatti la letteratura è il miglior mezzo per apprendere e insegnare poiché alla fine dei conti la conoscenza cos’è se non esperienza delle cose e cos’è la letteratura se non esperienze di vita e di morte di persone che sono venute prima di noi?
Mi spingo oltre: ci sarebbe stata la conquista dello spazio se prima non ci fossero stati scrittori ad immaginarla e scriverla ed in seguito uomini a metterla in pratica?
Pensate alla Bibbia, pensate se gli scrittori non avessero scritto quello che la divinità o meno gli ispirava. Quante opere di bene si sarebbero perse se la Bibbia non avesse acceso i cuori di molti, quante guerre e massacri si sarebbero potute evitare le Sacre Scritture non fossero state strumentalizzate da coloro che volevano semplicemente dominare il mondo. Quanto una sola opera di letteratura sacra ha cambiato il mondo.
E se andiamo più nel piccolo e più nel personale, pensate a quanto un libro abbia cambiato il vostro modo di vedere le cose, anche senza avere la pretesa di farlo. Un libro che narra semplicemente la vita di una persona ti fa vedere il mondo con occhi diversi; scoprire i suoi pensieri e le sue più profonde emozioni quanto ci può cambiare? Quanto possiamo apprendere da un’esperienza del genere?Molto, moltissimo perché “un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa persino da te stesso” (Daniel Pennac).
Perché ogni lettura è un’esperienza ed un’avventura: noi smettiamo di essere noi stessi e diventiamo qualcos’altro; potremmo vedere il mondo dall’alto con gli occhi dell’autore oppure dal basso con quelli di un personaggio. Possiamo piangere, ridere, riflettere e tutte queste emozioni, questa sapienza, queste avventure sono ciò che rendono la letteratura indispensabile e grande. E in fondo “chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola volta: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la letteratura è un’immortalità all’indietro” (Umberto Eco).
Giacomo Gherri 4^B