Le mie radici penetrano la tua terra
come la tua terra penetra le mie radici.
Mi nutre di vigore e prosperità,
donandomi frutti nello sterile autunno.
Attendono, questi frutti maturi,
che qualcuno assapori la tenera sostanza.
Sento le fronde stanche e i rami pesanti
arrendersi all’ immutabilità del tempo.
Ed ecco la tempesta:
lacrime vergini abbandonano i piccioli
e in un umido bacio ritornano alla tua terra,
prima madre, ora figlia.
Ancora più fertile,
rigeneri questa linfa assetata;
il mio sangue si fonde col tuo.
Scorrendo nell’eternità.