Il 10 febbraio è la Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime italiane del comunismo jugoslavo, vittime di una guerra partigiana troppo legata ai sentimenti politici dei vincitori nel nostro paese per poter essere ricordate come tali. Come vittime.
Oggi come oggi il ricordo dei martiri delle foibe passa purtroppo spesso in secondo piano, molti hanno dimenticato, molti non vogliono ricordare, molti altri invece semplicemente non sono mai stati educati al ricordo di questa tragedia. Pochi della nostra generazione sono consapevoli di questa realtà storica nella sua completezza. Alcuni hanno parenti, nonni o zii che sono scampati alle foibe, qualcun’altro ha visitato le foibe quando era più giovane, ma quasi nessuno ne conosce la storia dettagliata, quasi nessuno conosce quell’odio così scellerato che è stato alla base di un tale massacro.
Ma perché? Viene spontaneo chiedersi.
Perché questa Giornata del Ricordo, istituita solo nel 2004, sessant’anni dopo, viene così posta marginalmente rispetto ad altre memorie?
E’ probabilmente stata la scomodità di certe verità, verità che avrebbero di certo minato la posizione di coloro che nell’immediato dopoguerra vedevano nei partigiani, anche jugoslavi, dei veri e propri eroi e non dei carnefici. Avrebbe forse messo in dubbio l’intera validità di una ideologia che aveva fondato, nell’immediato dopoguerra, un vero e proprio culto su quei combattenti per la libertà.
E’ forse allora lecito chiedersi: come possiamo, non solo mantenere in vita, ma diffondere ulteriormente la memoria dei nostri compatrioti morti nelle foibe? Come può la società rendere gli adolescenti più consapevoli di certe realtà storiche?
Credo che solo la scuola sia in grado di portare a termine questo oneroso compito.
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/storia-delle-foibe/397/default.aspx
Lorenzo Tessoni 4B
Immagine: Rocco Cerchiara e Andrea Cardia, Foibe, 2009, tecnica mista su multistrato, cm 300×150. (Una delle tre tele monumentali realizzate per la mostra dell’Associazione Nazionale Dalmata).