“I TRE ADOLF”: un nome, tre personaggi, tre storie

Un omicidio insabbiato, un segreto militare protetto dai servizi segreti e tre omonimi legati da un filo invisibile: “I tre Adolf” è un manga scritto da Osamu Tezuka, mangaka attivo nella seconda parte del secolo scorso, molto conosciuto in quanto autore della famosissima opera “Astro boy”, la quale gettò lo spartiacque nella storia degli anime moderni.

In questo manga, nel quale l’inconfondibile disegno del maestro Osama ci accompagna per tutta l’opera, viene raccontata la storia di tre Adolf: tre personaggi differenti, accomunati da un nome ma diametralmente opposte in tutto il resto, le cui storie si intrecciano lungo la trama. Uno, come avrete intuito, è Adolf Hitler, dittatore Tedesco protagonista della Seconda Guerra mondiale. Gli altri due sono invece Adolf Kamil, ragazzo ebreo, e Adolf Kaufmann,  tedesco. Entrambi vivono in Giappone, il primo perché i suoi parenti si sono trasferiti lì anni prima, l’altro perché figlio di un membro del consolato generale tedesco.

Questi due personaggi, per quanto siano di classi sociali diverse, sono molto legati fra di loro e tentano di proteggere la loro amicizia che vuole essere distrutta dagli adulti. 

Non venite ora a dirmi che si tratta della solita storia: la psicologia di ogni singolo personaggio è curata perfettamente, i personaggi più piccoli vengono formati dalle azioni dei loro genitori e ciò permette di capire come si insinuano le radici del razzismo. 

L’intero manga è, inoltre, storicamente corretto e tutto ciò è supportato dalla presenza alla fine di capitoli di pagine con riferimenti storici e date.

La trama non gira però solamente sulla storia di questi tre personaggi; è infatti presente un intricato mistero politico che permea le pagine di questo libro e coinvolge, oltre ai nostri tre protagonisti, un altro personaggio controverso con il quale si apre l’opera: Sohei Toge.

Ex-atleta, ora giornalista, fluente in più lingue e uomo maturo: perfetto per essere il personaggio guida che riavvolge la matassa del filo conduttore della storia. 

Nelle prime tavole del manga scopriamo che è proprio Sohei Toge a narrare la storia in quanto “sopravvissuto”, come si definisce lui stesso. 

Scriverei pagine per raccontarvi di questa fantastica opera di cui per ora ho avuto la possibilità di leggere solo il primo volume, ma probabilmente finirei per annoiarvi. Non sarebbe inoltre corretto da parte mia. Vi consiglio quindi di andare a leggerlo, perché, se apprezzate almeno la metà di quanto apprezzo io la storia del Manga Giapponese, o se siete semplicemente incuriositi dalle opere di questo famoso autore, sono sicuro che non ve ne pentirete.

Sirocchi Stefano 4E

Immagini prese da Wikipedia

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