Per celebrare e ricordare la Giornata della Memoria esistono libri, film, documentari e mille altre cose, che ci ricordano ciò che è successo e che non dobbiamo dimenticare. Molto spesso però queste opere si soffermano principalmente sulle testimonianze di ciò che accadde dentro i lager e raramente si parla di come i deportati siano tornati alla loro vita e di come abbiano vissuto dopo la Liberazione.
È per questo che ho apprezzato particolarmente e consiglio il graphic novel presente nella biblioteca della scuola intitolato “Una stella Tranquilla”: perché parla dell’olocausto e della guerra, ma si sofferma quasi esclusivamente sulla vita di Primo Levi dopo essere stato liberato e aver avuto l’opportunità di ritornare a vivere.
Tutti noi abbiamo sentito parlare o abbiamo letto qualcosa di Primo Levi nella nostra vita. Penso che tutti conoscano questo nome e che molti conoscano almeno una tra le sue opere, ma quanti di noi conoscono Levi per la sua vita prima e dopo la deportazione? Quanti conoscono i motivi e i processi mediante i quali Levi è diventato uno scrittore a tutti gli effetti?
Pietro Scarnera, con il graphic novel “Una stella tranquilla: Ritratto sentimentale di Primo Levi”, si fa carico di raccontare e far conoscere gli aspetti meno conosciuti della vita di Primo Levi: la passione per la scienza e poi per la scrittura, il suo lavoro di chimico e alcune delle sue amicizie.
Scarnera non ci racconta la storia di Levi come farebbe un libro di storia, concentrandosi solo sul periodo di prigionia e riportando le sue testimonianze a riguardo. Questi argomenti sono ovviamente presenti ma sono decisamente in secondo piano, per lasciare spazio al racconto delle conseguenze di questi periodi sul chimico.
Nel fumetto troviamo raccontati episodi di vita di Levi che fanno risaltare il suo percorso di scrittore, il perché i suoi primi libri sono stati rifiutati (Levi stesso riconoscerà di averli proposti quando la “ferita” della guerra appena finita era fin troppo fresca), il modo in cui il suo passato lavoro da chimico ha influenzato e “costretto” Levi sulla via della scrittura obiettiva e meticolosamente precisa quando parla dei lager, come se stesse scrivendo una relazione di laboratorio.
Levi durante la sua vita ha sempre mantenuto la sua vita privata tale, mostrandosi riservato nei riguardi della sua vita privata e in questo graphic novel viene rispettata questa separazione fatta da Levi: ci viene presentato il Levi chimico e scrittore, non il Levi persona, mantenendo privata la sua immagine come Levi fece durante la sua vita.
Dopo aver letto questo graphic novel mi è rimasta una sola domanda: il fumetto è colorato solo ed esclusivamente con sfumature di verde pastello, ma perché solo ed esclusivamente verde?
Gaia Schianchi 4^E
foto presa da dimensionefumetto.it/stella-tranquilla-primo-levi-fumetti%